Elenco delle astronavi e stazioni orbitanti citate nell’universo alieno espanso. Ovviamente in continuo aggiornamento.
Conto di arricchire man mano queste informazioni con più materiale possibile, come per esempio gli artisti che hanno concepito le navi principali.
Per segnalazioni e correzioni non esitate a scrivermi.
The American
Vascello a bordo del quale Hicks, Newt e Butler abbandonano la Terra ormai invasa dagli alieni, alla fine della saga a fumetti Aliens: Book I (1988) di Mark Verheiden e Mark A. Nelson: sulla nave si svolgeranno le vicende del primo numero del seguito, Aliens: Book II (1989).
Anchorpoint
Stazione spaziale dove si svolgono gli eventi della sceneggiatura di William Gibson per il film Alien III, rigettata subito: nel 2018 la storia viene trasformata in fumetto da Johnnie Christmas, quindi Anchorpoint entra nell’universo alieno.
Anesidora
Nave ai comandi del capitano H. Marlow. Specializzata da due anni nel recupero di relitti spaziali, nel 2137 su un pianeta di Zeta Reticuli rintraccia alcuni resti – fra cui la scatola nera – della USCSS Nostromo (→ vedi) e porta tutto sulla stazione spaziale Sevastopol (→ vedi): Amanda Ripley sbarcherà qui per indagare sul destino di sua madre Ellen. Durante le ricerche scoprirà che Catherine Foster, membro della Anesidora nonché moglie del capitano Marlow, è probabilmente il vettore che ha portato l’alieno sulla stazione spaziale, essendo stata infettata sul pianeta.
Eventi del videogioco Alien: Isolation (ottobre 2014) scritto da Dan Abnett.
Anteater
Piccolo lander della serie Mark Nine Planetary Surface che il capitano Alexandra “Koz” Kozlowski e i suoi Colonial Marines utilizzano per sbarcare dalla U.S.S. Razzia (→ vedi) su G-435, “Hiveword”.
Evento citato nel fumetto Aliens: Genocide (novembre 1991) di Mike Richardson e John Arcudi e relativa novelization (dicembre 1993) di David Bischoff.
Archimedes
Nave passeggeri diretta ad Alpha Centauri: colpita da uno sciame di piccole comete che provoca la morte di tutti i settecento passeggeri.
Episodio raccontato di sfuggita nel romanzo Alien: Out of Shadows (gennaio 2014) di Tim Lebbon.
Ariel
Nave da cui partono il maggiore Akoko Halley e i suoi Colonial Marines: dovranno capire perché la colonia umana Weller’s World d’un tratto si è fatta silenziosa.
Trama del racconto Spite di Tim Lebbon, raccolto nell’antologia Aliens: Bug Hunt (aprile 2017). Akoko Halley tornerà in un altro racconto dell’autore, ma stavolta a bordo della Doyle (→ vedi).
Athenian
Nave ai comandi del capitano Ken Riley che porta Dorian Sudler, cacciatore di teste della Weyland-Yutani, a bordo di RB-232 (→ vedi) all’inizio del romanzo Alien: The Cold Forge (aprile 2018) di Alex White.
Auriga
Grande stazione orbitante gestita dal generale Perez, dove vengono condotti esperimenti segreti con gli xenomorfi decisamente al di là di qualsiasi etica: un incidente ne metterà a rischio la stabilità e la spingerà a recarsi in automatico verso il pianeta Terra.
Protagonista del film Alien Resurrection (ottobre 1997) di Jean-Pierre Jeunet, il suo destino finale non è ben specificato ma nella sua ricca novelization l’autrice A.C. Crispin racconta:
«Quella zona dell’entroterra australiano era completamente sgombra, non c’erano città, non c’erano persone, solo terra scura e desolata per miglia e miglia. Il cratere scavato dall’Auriga sarebbe diventato il luogo più interessante del paesaggio negli anni futuri»
(Traduzione di Sergio Mancini, RCS 1998)
Forse i calcoli non sono esatti, perché Michael Jan Friedman fa iniziare il suo romanzo Aliens: Original Sin (ottobre 2005) con Ripley 8, Call e gli altri superstiti che si trovano in Nuova Zelanda. Invece nel romanzo Alien: Sea of Sorrows (luglio 2014) l’autore James A. Moore racconta questo aneddoto:
«Un vascello di ricerca, l’Auriga, fu presa dai terroristi e poi è crollata sulla Francia, un Paese che prima di quel momento era stato una parte importante del continente europeo. Era una nave molto grande e fece molti danni: l’ingente devastazione riportò il pianeta letteralmente sull’orlo di una nuova èra glaciale.»
Da notare che nell’audio-commento del 2003 ad Alien Resurrection viene specificamente suggerito (ridendo) che l’Auriga crolla su Parigi…
Babalu-Aye
Nave colonizzatrice che trasporta diecimila coloni e cinquemila embrioni.
Dal racconto Night Doctors di Maurice Broaddus, nell’antologia Aliens vs Predators: AVP Ultimate Prey (2022).
Benedict
Vascello governativo al comando del colonnello Stephens, con il caporale Hicks come secondo (e Newt come clandestina), diretto al pianeta natale degli alieni: non sa di essere seguito dalla K-014 (→ vedi) dello spietato Patrick Massey della Bionational. Trama della saga a fumetti Aliens: Book I (1988) di Mark Verheiden e Mark A. Nelson.
Caliban
Vascello da trasporto commerciale [comm technic transport vessel], registrazione n. 18095774, guidato da Joyce Palmer e Jason Deegan. Fa da spola con Charon Base (→ vedi) trasportando merci e visitatori, come raccontato nel fumetto Aliens: Rogue (1993) di Ian Edginton.
Carlyle
Nave di collegamento tra la Terra e la colonia di LV-178, chiamata New Galveston.
Viene citata nel romanzo Alien: Sea of Sorrows (luglio 2014) di James A. Moore.
Carver
Nave che rappresenta l’unica speranza di poter abbandonare LV-871, la cui colonia umana Trono è stata spazzata via dagli xenomorfi.
Raccontato nel fumetto Aliens: Dust to Dust (aprile 2018) di Gabriel Hardman.
Charon Base
Base spaziale dove il professor Kleist conduce il Progetto Chimera, con esperimenti al di là di qualsiasi bioetica. Nata originariamente come prigione durante l’invasione aliena della Terra, ampliata dal lavoro schiavistico dei detenuti questa roccia fluttuante nello spazio ha visto nascere un gigantesco laboratorio di ricerca, dove si svolgono le vicende del fumetto Aliens: Rogue (1993) di Ian Edginton.
Delilah
Scialuppa della stazione mineraria Marion (→ vedi) nell’orbita di LV-178: serve da navetta per portare i minatori nelle cave di tremonite del pianeta roccioso. Finché non torna indietro in silenzio radio… e piena di alieni: in rotta libera, impatta nei dock della Marion creando danni.
Episodio raccontato nel romanzo Alien: Out of Shadows (gennaio 2014) di Tim Lebbon.
Dolomite
Astronave che porta il dottor Mayakovsky al pianeta-madre alieno, alla disperata ricerca di fermare la malattia che lo sta uccidendo.
Vicenda raccontata nel fumetto Aliens: Hive (1992) di Jerry Prosser.
Domes
Dalla Terra sono partite sei “serre spaziali”, chiamate Domes, per spargere nell’universo colture e campioni di piante terrestri. L’unica pianta aliena in esse contenuta è la sinjaba, trovata su un mondo molto simile alla Terra e battezzato Kali dalla mitologia indù. In una di queste serre – che sembrano strizzare più di un occhio al film 2002: la seconda odissea (Silent Running, 1972) – è arrivato il solito xenomorfo e inizia la solita solfa già vista nei film, senza un minimo di tensione o anche solo di curiosità per come andrà a finire.
Spunto di Aliens: Original Sin (ottobre 2005) di Michael Jan Friedman.
Double Down
La USSC Double Down, nave da crociera con 112 passeggeri e 16 membri d’equipaggio, è l’ambientazione della saga a fumetti Alien vs Predator: Thicker Than Blood (2019) di Jeremy Barlow e Doug Wheatly.
Doyle
Cacciatorpediniere (destroyer) di Classe Sleek agli ordini della capitana Akoko Halley – già alla guida della Ariel (→ vedi) in un altro racconto dell’autore – ingaggiato dalla Compagnia per una missione di indagine, e nel caso recupero, nella stazione di ricerca Trechman Two. Partita da Charon Station, il principale quartier generale dei Colonial Marines all’interno del Sistema Solare, la nave trasporta la Sezione Sette: un gruppo di ex marine ai diretti comandi dei tredici soci della Compagnia.
Come se non bastasse, sulla Doyle viaggiano anche dei soldati del 39° Spaceborne, noti come Devil Dogs: marine superaddestrati che, seguendo i dettami del genere, saranno i primi a morire. A morire male.
Premessa del racconto Devil Dogs di Tim Lebbon, raccolto nell’antologia Predator: If It Bleeds… (ottobre 2017).
Dutton
Nave Sonda (Probe Ship) che aggancia la Junket (→ vedi) all’inizio della saga a fumetti Aliens: Book I (1988) di Mark Verheiden e Mark A. Nelson.
Erebus
Shuttle della Weyland-Yutani in cui nel 2115 la giovane ufficiale Ellen Ripley gestisce con successo una situazione con ostaggi: 49 vite salvate e 8 terroristi catturati.
Informazione inventata dal misterioso ed anonimo compilatore dell’easter egg (contenuto speciale nascosto) del DVD del 1999 del film Alien: informazioni scritte da Charles de Lauzirika, come lui stesso ha rivelato su Twitter nel Capodanno del 2018.
Esus
Stazione di ricerca (research station) per la coltivazione idroponica che cerca di provvedere all’elevato fabbisogno alimentare delle tante colonie umane sparse nella galassia.
Dal racconto Planting and Harvest di Mira Grant nell’antologia Aliens vs Predators: AVP Ultimate Prey (2022).
Gagarin
Nave Titan usata per gestire Outer Rim, il confine estremo dello spazio umano: è guidata dal capitano Nathan MacBrain, come raccontato nel romanzo Alien: Invasion (aprile 2016) di Tim Lebbon.
Geryon
Navetta usata dai superstiti Galgo e Francis per fuggire da LV-223, intercettata poi da Elden, mutato dall’essere entrato in contatto con la black goo, l’accelerante creato dagli Ingegneri. Quando la nave viene raggiunta da alcuni Predator, la battaglia tra le specie diventa furiosa.
Trama del fumetto Alien vs Predator: Fire and Stone (ottobre 2004) di Christopher Sebela.
Harrison
Nave con cui il capitano Hankerson, per conto della Weyland-Yutani, porta Ripley – svegliata dal criosonno a soli tre giorni dagli eventi del film Aliens (19869 – di nuovo su Acheron. L’esplosione atomica non ha ucciso tutti gli alieni, ma questi massacreranno i nuovi Colonial Marines.
La vicenda è narrata dal fumetto Aliens: Book III, Earth War (giugno 1990) di Mark Verheiden. Curiosamente quando Steve e Stephani Perry scrivono il romanzo Aliens: The Female War (agosto 1993), novelization di questo fumetto, omettono completamente questa parte.
Hasdrubal
Nave da combattimento che porta i Colonial Marines della capitana Paget nell’orbita del pianeta LV-797, detto Tartarus, con mandato della Weyland-Yutani di indagare sul funzionamento degli impianti.
Spunto del fumetto Predator: Life and Death (marzo 2016) di Dan Abnett.
Helios
Nave madre agli ordini del capitano Angela Foster, con un manipolo di Colonial Marines diretti su LV-223 per recuperare un relitto. Scoprono i resti della Onager (→ vedi) e si chiedono cosa sia successo in quei quarant’anni ai superstiti di Hadley’s Hope. Scopriranno una natura ostile e la missione sarà un massacro.
Trama del fumetto Prometheus: Fire and Stone (settembre 2014) di Paul Tobin.
Hornblower
Astronave targata UNIC (United Nations Interplanetary Corps) agli ordini del capitano Daryl Corgan. L’equipaggio è composto da quindici astronauti non molto contenti di essere finiti lì, e con la netta sensazione che la Compagnia (Weyland-Yutani) li abbia mandati a fare da cavia.
La nave la troviamo nei pressi di Iapetus, 17ª luna esterna di Saturno, dove la situazione si fa “calda” quando viene avvistata una nave dei comunisti CANC (The Chinese/Asian-Nation Cooperative): ma ancora ci sono i comunisti nei romanzi di fantascienza? La storia si svolge nel 2058, sono proprio coriacei questi comunisti… Comunque la Hornblower intercetta un’astronave ovoidale: l’equipaggio sale a bordo per investigare e vive le stesse identiche vicende viste nel film Alien (1979).
Eventi narrati nel romanzo Aliens: Steel Egg (ottobre 2007) di John Shirley.
Isac 4
Nave militare di esplorazione su cui vengono portati avanti esperimenti umani per studiare il comportamento degli xenomorfi. Entrando in una fascia di asteroidi un incidente fa aprire alcune gabbie e gli alieni fanno il resto.
Protagonista del cortometraggio Alien Xenomorph (2015) di Andre Peisker.
Junket
Cargo spaziale (Space Freighter) agganciato dalla Dutton (→ vedi) mentre è alla deriva, con il suo carico di xenomorfo. Inizio della saga a fumetti Aliens: Book I (1988) di Mark Verheiden e Mark A. Nelson.
K-014
Nave della compagnia Bionational al comando dello spietato Patrick Massey, lanciato all’inseguimento della nave governativa Benedict (→ vedi) ed entrambe dirette al pianeta natale degli alieni. Trama della saga a fumetti Aliens: Book I (1988) di Mark Verheiden e Mark A. Nelson.
Ketumati
Nave con millecinquecento viaggiatori in sonno criogenico diretta a Babylon per costruire una nuova colonia.
Dal racconto Scylla and Charybdis di E.C. Myers nell’antologia Aliens vs Predators: AVP Ultimate Prey (2022).
Kiangya
Nave da trasporto della Weyland-Yutani per portare un manipolo di mercenari ex marine su LV-178.
Citata nel romanzo Alien: Sea of Sorrows (luglio 2014) di James A. Moore.
Kurtz
Vascello commerciale al comando del capitano Archbold in cui, nel 2117, presta servizio la giovane apprendista ufficiale Ellen Ripley.
Informazione inventata dal misterioso ed anonimo compilatore dell’easter egg (contenuto speciale nascosto) del DVD del 1999 del film Alien: informazioni scritte da Charles de Lauzirika, come lui stesso ha rivelato su Twitter nel Capodanno del 2018.
Lancet
Piccola astronave, guidata dal capitano Potter, che intercetta la Dolomite (→ vedi) del dottor Mayakovsky nel fumetto Aliens: Hive (1992) di Jerry Prosser.
Marion
Stazione mineraria (registration HGY-64678) nell’orbita di LV-178, comandata dal capitano Lucy Jordan: usa le scialuppe Samson (→ vedi) e Dalilah (→ vedi) per inviare sulla superficie i minatori per estrarre la preziosa tremonite dalle cave del pianeta roccioso. Quando le due scialuppe tornano indietro piene di alieni, sulla Marion inizia la lotta per la sopravvivenza.
Episodio raccontato nel romanzo Alien: Out of Shadows (gennaio 2014) di Tim Lebbon.
McArthur
Nave su cui Newt ed Hicks fuggono dal planetoide-laboratorio del generale Spears, nel finale della saga a fumetti Aliens: Book II (1989) di Mark Verheiden e Denis Beauvais.
Narcissus
Navetta (shuttle) di salvataggio con cui Ripley abbandona la USCSS Nostromo (→ vedi) prima dall’autodistruzione.
Come le altre navi dei primi due film, il suo nome deriva dall’opera di Joseph Conrad, in particolare dal romanzo Il negro del Narcissus (The Niger of the “Narcissus”, 1897): Conrad stesso nel 1883 viaggiò a Bombay su una nave chiamata Narcissus.
Appare alla fine del film Alien (1979) e all’inizio del film Aliens (1986); è protagonista del romanzo Alien: Out of Shadows (gennaio 2014) di Tim Lebbon, ambientato tra i primi due film.
Navarro
Una delle più veloci astronavi del corpo dei Colonial Marines, classe Arrow come la Ochse (→ vedi), utilizzata dagli Excursionists nei loro pattugliamenti della zona di confine Outer Rim, come raccontato nel romanzo Alien: Invasion (aprile 2016) di Tim Lebbon.
Nemesis
Incrociatore (cruiser) della Weyland-Yutani su cui si sposta la squadra di “disinfestatori di alieni” protagonisti del fumetto Aliens: Berserker (gennaio 1995) di John Wagner e relativa novelization (1998) di S.D. Perry.
Il vascello alla deriva nello spazio dopo quella missione diventa protagonista del fumetto Aliens vs Predator: War (maggio 1995) di Randy Stradley e relativa novelization (dicembre 1999) di S.D. Perry.
Nephilim
Stazione di ricerca nell’orbita di Ganimede che, a causa di un malfunzionamento del sistema stabilizzante, crolla sulla superficie: fino all’ultimo secondo gli scienziati a bordo hanno proseguito le loro ricerche ed hanno inviato alla Terra i loro dati. Tutti i suoi trecento passeggeri sono morti nell’impatto.
Episodio raccontato di sfuggita nel romanzo Alien: Out of Shadows (gennaio 2014) di Tim Lebbon.
Nine Four Niner
Stazione spaziale dove i “disinfestatori alieni” sbarcano per un lavoro che sembra di routine, e invece è un massacro.
Spunto del fumetto Aliens: Berserker (gennaio 1995) di John Wagner e relativa novelization (1998) di S.D. Perry.
Nostromo
Veicolo commerciale da traino (commercial towing vehicle), come viene definito nel primo film, specificando che il numero di registrazione è 180924609 (anche se nel doppiaggio italiano l’ultimo “9” non si sente!).
Basata sui disegni dell’ignaro Ron Cobb, la nave è protagonista degli eventi del film Alien (1979) di Ridley Scott e di tutto ciò ad esso collegato, come il relativo romanzo di Alan Dean Foster e la novelization a fumetti.
Ochse
Una delle più veloci astronavi del corpo dei Colonial Marines, utilizzata dagli Excursionists nei loro pattugliamenti della zona di confine Outer Rim, come raccontato nel romanzo Predator: Incursion (ottobre 2015) di Tim Lebbon.
Onager
Navetta di carico su cui Derrick Russell salva 23 superstiti di Hadley’s Hope e li porta via da Acheron, alla volta di LV-223, come raccontato nel fumetto Aliens: Fire and Stone (settembre 2014) di Chris Roberson e Patric Reynolds.
Oxenham
Grande incrociatore che galleggia inerte nello spazio: perché una nave senza alcun apparente malfunzionamento se ne sta andando lentamente alla deriva? Perché una grande nave intatta non dà segni di vita? L’equipaggio di “spazzini spaziali” della Psychopomp (→ vedi) sale a bordo e scopre la mortale verità: c’è un “fantasma” che sta uccidendo tutti.
Trama del racconto Last Report From KSS Psychopomp di Jennifer Brozek, raccolto nell’antologia Predator: If It Bleeds… (ottobre 2017).
Paradox
Nave che deve svolgere un’indagine di routine su un pianetino roccioso, ma qualcosa va male: una forma di vita aliena ignota li attacca e viene immortalata nell’ultimo videomessaggio inviato da una soldatessa a suo marito. L’ultimo messaggio di Rachel Miller-Hicks a suo marito, Dwayne Hicks.
Premessa del racconto Reclamation di Yvonne Navarro, raccolto nell’antologia Aliens: Bug Hunt (aprile 2017).
Philomelus
Stazione di ricerca (research station) per la coltivazione idroponica che cerca di provvedere all’elevato fabbisogno alimentare delle tante colonie umane sparse nella galassia.
Dal racconto Planting and Harvest di Mira Grant nell’antologia Aliens vs Predators: AVP Ultimate Prey (2022).
Prometheus
Navicella scientifica esplorativa (Scientific Exploratory Vessel) con 17 membri dell’equipaggio che nel dicembre del 2093 guida alcuni scienziati alla scoperta di “risposte mistiche” tanto care alla mente priva di creatività di Ridley Scott.
All’inizio del film Prometheus (2012) viene specificato che la distanza dalla Terra raggiunta dalla nave è «3.27 x 1014 Km». Perché mai si sia deciso di misurare in chilometri quella distanza per cui tutti usano gli anni-luce non è chiaro.
Durante il criosonno dell’equipaggio l’unico membro vigile dell’equipaggio è il sintetico David.
Psychopomp
Piccolo vascello agli ordini del capitano Ahmed, specializzato nell’abbordare relitti spaziali e spolparli: dare soccorso ad eventuali superstiti è un obbligo, quindi non c’è ricompensa, ma tutto il resto è puro guadagno. Non sfugga il fatto che questo “spolpatore di cadaveri” prende il nome da una parola che esiste anche in italiano, sebbene ormai dimenticata – psicopompo significa “traghettatore (pompo) di anime (psyke)” – e qualche decennio fa da noi si usava al posto di becchino (o “cassamortaro”, a Roma).
Stavolta però l’equipaggio della Psychopomp si ritrova ad attraccare al grande incrociatore Oxenham (→ vedi), un titano che galleggia inerte nello spazio: perché una nave senza alcun apparente malfunzionamento se ne sta andando lentamente alla deriva? Perché una grande nave intatta non dà segni di vita?
Trama del racconto Last Report From KSS Psychopomp di Jennifer Brozek, raccolto nell’antologia Predator: If It Bleeds… (ottobre 2017).
Razzia
Astronave di proprietà del ricco imprenditore David Grant, che la mette al servizio del 69° plotone AOE: Alien Occupation Eradication, i soldati più cazzuti in circolazione, al comando del capitano Alexandra “Koz” Kozlowski: si parte tutti per Hiveworld alla ricerca di pappa reale per sintetizzare la droga Xeno-Zip.
Trama del fumetto Aliens: Genocide (novembre 1991) di Mike Richardson e John Arcudi e relativa novelization (dicembre 1993) di David Bischoff.
RB-232
Stazione di ricerca a dieci parsec dalla Terra, nota come Cold Forge, interamente dedicata alla creazione di nuove armi, anche biologiche, e allo sviluppo di intelligenza artificiale. («Ha presente le vecchie fucine, dove fabbricavano spade? Ecco, solo che noi non facciamo né navi né missili né fucili. Noi vinciamo guerre.»)
Diretta dal comandante Daniel Cardozo e da Anne Wexler, responsabile della sicurezza, essendo però la ricerca l’unico motivo di esistere della base, sulle questioni importanti – cioè scientifiche – comanda Blue Marsalis: tutti protagonisti del romanzo Alien: The Cold Forge (aprile 2018) di Alex White.
Rodina
Stazione spaziale della U.P.P. (Union of Progressive Peoples) – i “comunisti spaziali” – dove si svolgono alcuni eventi della sceneggiatura di William Gibson per il film Alien III, rigettata subito: nel 2018 la storia viene trasformata in fumetto da Johnnie Christmas, quindi Rodina entra nell’universo alieno.
Rover
In realtà la USCSS Rover appare solamente “in citazione”: il suo capitano Constantino Blane scrive al capitano Diane Verlaine della Torrens (→ vedi) augurandole buon viaggio, nel romanzo Alien: Isolation (luglio 2019). Malgrado sia la novelization del videogioco omonimo del 2014, questa informazione è presente solo nel romanzo di Keith R.A. DeCandido.
Samson
Scialuppa della stazione mineraria Marion (→ vedi) nell’orbita di LV-178: serve da navetta per portare i minatori nelle cave di tremonite del pianeta roccioso. Finché non torna indietro in silenzio radio… e piena di alieni: attraccata alla Marion viene tenuta chiusa… me è solo questione di tempo prima che inizi lo scontro alieno.
Episodio raccontato nel romanzo Alien: Out of Shadows (gennaio 2014) di Tim Lebbon.
Sandpiper
Nave della Astar Industries con cui la famiglia Berwick viaggia alla scoperta di nuovi mondi colonizzabili, finché un brutto giorno incontra un Predator in piena stagione di caccia: da allora l’unica superstite, Theta, a bordo della nave – e come unica compagnia la sua intelligenza artificiale di bordo, che chiama colloquialmente Sandy – dà la caccia alla creatura che le ha massacrato la famiglia.
Eventi raccontati nel fumetto Predator: Day of the Hunter (Marvel 2022) di Ed Brisson.
Sephora
Nave militare al comando del capitano Cruz che raggiunge LV-426 con una seconda squadra di Colonial Marines, per indagare sui “problemi” della colonia Hadley’s Hope. Evento che apre il videogioco Aliens: Colonial Marines (Sega 2013), che si svolge dichiaratamente 17 settimane dopo gli eventi del film Aliens (1986), quindi all’incirca a novembre del 2179 (27 luglio + 17 settimane).
Poi la USS Sephora raggiunge la USS Sulaco (→ vedi) – da cui ormai Ripley, Hicks e Newt non ci sono più – e procede all’esplorazione di quella nave. L’evento apre il videogioco Aliens: Infestation (settembre 2011), che si svolge dichiaratamente 18 settimane dopo gli eventi del film Aliens (1986), quindi all’incirca a dicembre del 2179 (27 luglio + 18 settimane).
Sephoria
Vascello al comando del capitano Eliot in cui presta servizio la giovane ufficiale Ellen Ripley.
Informazione inventata dal misterioso ed anonimo compilatore dell’easter egg (contenuto speciale nascosto) del DVD del 1999 del film Alien: informazioni scritte da Charles de Lauzirika, come lui stesso ha rivelato su Twitter nel Capodanno del 2018.
Sevastopol
Stazione spaziale situata nella regione Zeta Reticuli a fare da snodo commerciale per tutta la zona: il suo motto è «La tua casa lontano da casa». Originariamente costruita dalla Systech Lorenz Development con i finanziamenti della Geofund Investor, la stazione cade in disgrazia con il cambio delle rotte commerciali e viene rilevata dalla Seegson nel 2124 per farne un «vivace centro cosmopolita». Le cose non vanno come previsto e lo stato di abbandono porta la stazione sull’orlo del collasso: a peggiorare la situazione, nel 2137 viene portata a bordo la scatola nera della USCSS Nostromo (→ vedi). Giunta ad indagare sul destino della madre, Amanda Ripley arriverà a Sevastopol trovando una stazione allo sbando, con un alieno a bordo portato insieme alla scatola nera della Nostromo.
È protagonista del videogioco Alien: Isolation (ottobre 2014) scritto da Dan Abnett. Nel fumetto legato al gioco, in cui sono raccontate quattro storie ambientate nella stazione, ci viene specificato che la popolazione di Sevastopol ammonta a cinquemila persone.
Sphacteria 284255
Stazione spaziale Weyland-Yutani di rifornimento, orbitante intorno al gigante gassoso Pylos, al comando del capitano Hassan e con sei persone di equipaggio. Quando passa di lì una navetta misteriosa, e senza nome, l’abbordano e inizia la storia presa para para dal film Alien (1979).
Trama del fumetto Aliens: Dead Orbit (aprile 2017) di James Stokoe.
Sotillo
Cargo al comando del capitano Rosendo in cui presta servizio l’ufficiale di carico Ellen Ripley.
Informazione inventata dal misterioso ed anonimo compilatore dell’easter egg (contenuto speciale nascosto) del DVD del 1999 del film Alien: informazioni scritte da Charles de Lauzirika, come lui stesso ha rivelato su Twitter nel Capodanno del 2018.
Sulaco
Nave che trasporta i Colonial Marines, con la consulenza di Ellen Ripley, su LV-426 per indagare su cosa sia successo alla colonia umana Hadley’s Hope, che non dà più segni di vita: spunto del film Aliens: scontro finale (1986) di James Cameron.
Ecco come la descrive Alan Dean Foster nella sua novelization:
Era una nave schifosa. Scassata, usatissima, con rappezzi al posto di sostituzioni, ma troppo robusta e preziosa per metterla fuori servizio. Per i suoi armatori era più semplice migliorarla e modificarla che costruirne una nuova. Aveva una linea sgraziata e motori smisurati. Una montagna di metallo, materiali compositi e prodotti ceramici, un relitto fluttuante, un monumento volante alla guerra, che si apriva brutalmente la strada attraverso la regione misteriosa chiamata iperspazio. Come il suo carico umano, era puramente funzionale. Il suo nome era Sulaco.
(Traduzione di Roberto C. Sonaglia, Sonzogno 1986)
Malgrado Foster la trovi “sgraziata” (awkward), è la nave-simbolo dell’universo alieno, la più rappresentativa e la più citata.
Ideata graficamente da Syd Mead per il secondo film, la USS Sulaco appare ovviamente anche nelle storie che si legano alla pellicola di Cameron, come il fumetto Aliens: Newt’s Tale (giugno 1992) di Mike Richardson e il romanzo Alien: River of Pain (novembre 2014) di Christopher Golden, che approfondiscono aspetti della sceneggiatura originale. Viene poi abbordata dalla USS Sephora (→ vedi) nel videogioco Aliens: Infestation (settembre 2011), che si svolge dichiaratamente 18 settimane dopo gli eventi del secondo film.
La nave si vede nei primi istanti del film Alien 3 (1992) e relativi videogiochi, così come viene abbordata nelle prime pagine di William Gibson’s Alien 3 (novembre 2018), trasposizione a fumetti della celebre sceneggiatura scartata del romanziere per il terzo film.
Tephra
Vascello militare di classe Bougainville agli ordini del capitano Lucien Duran. La USS Tephra stava esplorando il sistema di Andromeda quando è stata attaccata da una nave Predator.
Dal racconto Blood and Honor di Susanne L. Lambdin nell’antologia Aliens vs Predators: AVP Ultimate Prey (2022).
Torrens
Vascello commerciale di classe M, matricola MSV-7760, ai comandi del capitano Diane Verlaine, che porta Amanda Ripley sulla stazione spaziale Sevastopol (→ vedi) per recuperare la scolta nera della Nostromo (→ vedi) lì portata dal vascello Anesidora (→ vedi): sarà l’occasione per Amanda di indagare sul destino di sua madre Ellen.
Eventi del videogioco Alien: Isolation (ottobre 2014) scritto da Dan Abnett, presenti anche nel romanzo-novelization omonimo di Keith R.A. DeCandido (luglio 2019).
Tremolino
Navetta per viaggi su Marte guidata dal capitano Dallas. Durante una licenza, Ellen Ripley e sua figlia Amanda ci fanno un viaggio. In seguito il capitano invita Ripley a far parte dell’equipaggio della sua nuova nave: la Nostromo.
Eventi raccontati nel romanzo Alien: Isolation (luglio 2019): malgrado sia la novelization del videogioco omonimo del 2014, questa informazione è presente solo nel testo di Keith R.A. DeCandido.
Typhoon
Stazione spaziale militare dove è in corso un progetto segreto di bioingegneria, guidato dal dottor Trollenberg, che cerca di costruire un super soldato ibrido che possegga il DNA alieno: il risultato è un letale e gigantesco guerriero metà robot metà alieno.
Spunto del fumetto Aliens vs Predator vs The Terminator (aprile 2000) di Mark Schultz.
Umiak
Nave che trasporta il gruppo di cadetti d’élite che dovranno risolvere il “problema alieni” a bordo della Virginia (→ vedi), nel romanzo Aliens: Cauldron (giugno 2007) di Diane Carey.
Verloc
Nave in orbita intorno a LV-1201 da cui inizia la missione del marine nel videogioco Aliens vs Predator 2 (Sierra 2001).
Vidar
Nave che raggiunge il pianeta Chione alla ricerca di notizie dei lavoratori delle Honito Enterprises, nella saga a fumetti Aliens: More Than Human (maggio 2009) di John Arcudi.
Vinza
Astronave che porta i Colonial Marines agli ordini del colonnello MacCormac sul pianeta Rosamond 6 per “bonificarlo” dagli xenomorfi: per qusto ha la stiva piena di centinaia di “soldati meccanici”, rozzi robot con l’unico compito di sparare fiumi di proiettili avvelenati per sterminare alieni, come raccontato nel romanzo Aliens: DNA War (maggio 2006) di Diane Carey.
Viper
Navetta che porta su LV-426 due cacciatori di taglie: Mad e Jex. Sono arrivati fin là inseguendo due fuggiaschi, che hanno avuto la bella idea di scegliere Acheron perché fra la comunità dei coloni di Hadley’s Hope c’è un loro amico. I due criminali, così come i due cacciatori di taglie, non sanno che la comunità è sotto attacco e che è successo “qualcosa”: ognuno seguirà la sua strada, finché questa non sarà interrotta da uno xenormofo.
Trama del racconto No Good Deed di Ray Garton, raccolto nell’antologia Aliens: Bug Hunt (aprile 2017).
Virginia
Nave al cui interno un cargo pieno di xenomorfi congelati comincia, per vari motivi, a “risvegliarsi”. Spunto iniziale del romanzo Aliens: Cauldron (giugno 2007) di Diane Carey.
L.
Ma che lavoraccio! Sei meglio di Wikipedia!
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Do semplicemente sfogo alla passione enciclopedica che mi brucia dentro.
Sicuramente un elenco simile esisterà nelle mille Alienpedia in Rete, ma mi è piaciuto crearlo da solo, a modo mio, anche perché sono rari i siti che citano le fonti!
Pian piano lo incrementerò sempre di più.
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Se non ricordo male, in “Aliens: Fuorilegge” di Ian Edginton e Will Simpson c’era una nave cargo di nome Caliban (molto simile alla Nostromo, tra l’altro) 😉
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Ah, grazie della super-dritta! Dovrei ripassarmi un po’ di fumetti storici anche per prendere belle immagini delle relative astronavi.
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