[2014-07] Alien: Sea of Sorrows

Alien - Sea of Sorrows (2014)

Rinunciato ad aspettare le traduzioni italiane del mondo alieno, che non arriveranno mai più, proseguo la lettura in lingua originale degli sfolgoranti romanzi della Titan Books, rilasciati saggiamente in formato Kindle.
Questa settimana vi presento Alien: Sea of Sorrows (2014) di James A. Moore.


Trama

Anno 2497. Pianeta LV-178, detto New Galveston… Sì, proprio lo stesso pianeta roccioso e disabitato che abbiamo conosciuto con il romanzo precedente, Out of Shadows (2014).
La Weyland-Yutani ha investito molte risorse per terraformare il pianeta e costruirci ben tre città indipendenti, riccamente abitate. Ora però scavando per le fondamenta della quarta città viene scoperta della trimonite, il durissimo e preziosissimo materiale molto ambito.
Altri indizi portano il commissario ispettivo Alan Decker ad una strana conclusione: sembra esserci stata dell’attività mineraria su LV-178 prima dell’arrivo dei primi coloni. (Cosa che noi sappiamo già dal precedente romanzo.) Perché però non ve n’è traccia negli archivi? Perché mai la Compagnia ha mandato della gente a vivere in una ex miniera senza dire nulla?

Ferito ad una gamba in un incidente di lavoro e rimandato sulla Terra, il rapporto di Decker sul coinvolgimento della Compagnia in un’operazione discutibile gli procura delle grane. Subito dopo la conferma della deposizione, infatti, l’ispettivo viene sospeso senza paga e addirittura rapito nottetempo: quando riapre gli occhi, si trova su un’astronave piena di mercenari.
In realtà alla Compagnia non importa che Decker abbia fatto notare l’operato poco etico, un gigante non si cura dei lamenti di una formica, ma dalle analisi condotte forzatamente sull’uomo la Weyland-Yutani scopre qualcosa che rende Decker prezioso ai suoi occhi: è un discendente di Ellen Ripley!

Con la donna la Compagnia ha un conto in sospeso: non solo ha distrutto una nave costosissima come la Nostromo, ma ha impedito la raccolta di un esemplare di alieno che avrebbe garantito ingenti guadagni.
Sono passati secoli e ormai gli archivi della Compagnia a malapena ricordano l'”incidente” della Nostromo, ma dalle testimonianze di Decker e degli altri testimoni è chiaro che su New Galveston c’è una presenza aliena, rilevata da Decker stesso nella zona chiamata Sea of Sorrows. Perché Decker ha modesti poteri psichici.
Durante l’incidente in cui si è ferito alla gamba ha “sentito” sotto terra la presenza aliena e gli è capitato di parlarne: al che i database della Weyland-Yutani hanno cominciato a risvegliarsi. Visto che Ripley ha un grande debito con la Compagnia che non ha mai saldato, sta al suo discendente ripagarlo… facendo il “consulente” ai mercenari che ora stanno andando su New Galveston a caccia di alieni.

Scoperta l’antica miniera e l’astonave sepolta sotto di essa – che abbiamo incontrato nel romanzo Out of Shadows – i mercenari, coordinati da personale della Compagnia, iniziano a studiare i preziosi ritrovamenti.
Ovviamente si arriverà al momento in cui gli xenomorfi “dormienti” si risveglieranno, così come le loro uova, e la battaglia si farà accesa e letale.


Conclusione (Spoiler)

Decker, seppur ferito, riuscirà a partire da LV-178 sulla nave della Compagnia, e a bordo Andrea Rollins – una dirigente spietata della Weyland-Yutani – gli promette totale riabilitazione e vantaggi economici: tornano indietro con alieni adulti “ingabbiati” e con cavie imbozzolate.
Promettendo che gli xenomorfi saranno studiati in un ambiente sicuro, in un laboratorio lontano dalla Terra, la Rollins si sfrega le mani al mondo di possibilità che finalmente si apre per la Compagnia.


Commento

Purtroppo non è stata una lettura piacevole: dopo un capolavoro come Alien: Out of Shadows è triste trovarsi davanti un prodotto terribilmente inferiore, sia in qualità narrativa che in idee.
Dopo un lungo prologo arzigogolato la trama crolla a un terzo del romanzo. Avete presente la celebre sequenza del film Aliens in cui i Colonial Marines scendendo nei piani inferiori di Hadley’s Hope e si ritrovano nel mezzo di un alveare? Ecco, immaginate se quella scena di una decina di minuti… durasse per tutto il film!
Questo è il problema del romanzo: è in pratica la narrazione prolissa di una sola azione. I mercenari entrando nella antica città sotto terra e lì rimangono fino alla fine.
È un soggetto che a malapena basterebbe per un fumetto di Aliens, di certo non per un romanzo, soprattutto se viene presentato dopo quell’autentico capolavoro di Tim Lebbon, che scrive anche decisamente meglio.
Dispiace perché già i film alieni presentano trame raffazzonate: non serve che pure i romanzi ne seguano la pessima qualità. Spero ardentemente sia un caso isolato.


Una curiosità

Il protagonista Decker ricorda che suo nonno gli raccontava una storia, di quando alcuni terroristi presero in ostaggio la grande stazione orbitante Auriga, che crollò sulla Terra in un posto chiamato Francia, provocando molti danni ambientali in tutta Europa.
L’idea è ghiotta e non sembra contravvenire alla continuity: i superstiti del film Alien Resurrection fuggono a bordo della piccola nave Betty – il cui destino è raccontato nel romanzo Aliens: Original Sin (2005) – quindi in effetti non ci viene mostrato il destino della grande base spaziale.

L.

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16 pensieri su “[2014-07] Alien: Sea of Sorrows

  1. Un passo falso isolato ci può anche stare. Tanto il fan italico nemmeno corre rischio di soffrirne la lettura in lingua patria visto che, come per tutto il resto, questo belpaese ad ormai altissimo livello di idiosincrasia aliena si guarda -e continuerà a guardarsi- bene dal tradurlo…

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