Hicks (1984-2018) La biografia totale

Il Colonial Marine Hicks è uno dei più prolifici personaggi dell’universo alieno espanso, sebbene sia “morto” subito: a forza di “risorgere” e di reincarnarsi nei vari media può contendere ad Amanda Ripley la palma della presenza in questo universo.

Di seguito stilo la prima di quello che potrebbe diventare una rubrica del blog: la “biografia totale”. Cioè il racconto sia della nascita e sviluppo di un personaggio che della sua biografia “fittizia”.

Dove non è specificato, la traduzione dei brani è mia.

Se scoprite mancanze o dimenticanze, non esitate a farmelo sapere.


Indice:


Storia del personaggio

Le riprese di Terminator sono state massacranti e una volta finite – siamo all’incirca agli inizi di ottobre 1984 – l’attore Michael Biehn si reca negli uffici della produzione ad Hollywood per vedere insieme agli altri il trailer ufficiale del film. Qui trova il regista James Cameron: intervistato da Adam Pirani per la rivista “Starlog” nel luglio 1986, ecco come Biehn ricorda quell’episodio:

«Entrai nell’ufficio e Jim era seduto lì. Era circa l’ora di pranzo e aveva una penna in mano, con un foglio davanti a lui, su cui stava scrivendo qualcosa. Disse “Ciao Mike!” e continò a scrivere. Io dissi “Come va, Jim? Sono venuto a vedere…” “Sì, sì, il trailer è là”, ed io chiesi: “Jim, che stai facendo?”» E lui rispose: “Devo completare la prima stesura di questo progetto, Aliens, entro l’ora di pranzo”, e stava mangiando uno snack al formaggio. “Non ho tanto tempo per mangiare”.
Questo era il giorno dopo aver finito Terminator, cioè dopo un intenso programma di tre mesi, in cui ti alzavi alle 6 di mattina e guardavi i giornalieri alle 8,30 o 9 di sera. Molta gente si sarebbe presa una settimana o due, sarebbe volata alle Bermuda e riposata un po’. Ma no, Jim si dava completamente al lavoro.»

Iniziata la produzione di Aliens, l’attore scelto per interpretare il ruolo di Hicks è James Remar, che però lascia il set subito dopo l’inizio delle riprese: per “divergenze creative” con il regista, è la ragione ufficiale. Al giornalista Ian Spelling che lo intervista per “Starlog” (marzo 1986), l’attore rivela che

«era un impegno di quattro mesi in un Paese straniero, il che mi andava bene, ma sfortunatamente impegni urgenti a casa richiedevano che tornassi negli Stati Uniti. Hanno trovato qualcun altro [per il ruolo di Hicks] ed io, sistemati i problemi a casa, ho iniziato a lavorare ne I 5 della squadra d’assalto [di Paul Michael Glaser].»

Nel giugno successivo la rivista “MonsterLand” (n. 10) di Forrest J. Ackerman nelle notizie varie afferma che Remar «è stato mandato a casa quando il regista non ha più tollerato ciò che definisce “comportamento indisciplinato”».
Il 19 ottobre 2012 il sito Aliens Archives cita un’intervista audio dell’attore in cui rivela:

«Ho avuto terribili problemi di droga, ma li ho risolti. Ho avuto una grande carriera e vita personale ma ho rovinato tutto per la droga. […] Sono stato inizialmente ingaggiato per il ruolo di Hicks e sono stato licenziato dopo qualche settimana di riprese perché sono stato beccato per possesso di droga, e Michael Biehn mi ha sostituito.»

Biehn già aveva avuto modo di leggere il copione di Aliens durante il casting a Los Angeles, si racconta nella citata intervista («Era un copione talmente buono che rimasi sdraiato [floored]»), ma non è chiaro se questo sia avvenuto prima o dopo l’allontanamento di Remar. Intervistato da Duncan Bowles nell’agosto 2011 per il sito Den of Geek, ecco come Biehn ricorda quei giorni.

«Sono stato chiamato da[lla produttrice] Gale Anne Hurd un venerdì notte e mi ha chiesto se avessi il passaporto in ordine. Risposi di sì e mi ritrovai a girare già il lunedì mattina successivo. Il che ha voluto dire che non ho partecipato alle tre settimane di preparazione, prima dell’inizio delle riprese, in cui si è letta la sceneggiatura e i soldati si sono addestrati insieme per tutto il giorno.
Ogni volta che fanno un film militaresco prendono gli attori e li mandano da qualche vecchio sergente che insegni loro qualcosa di militare, ed è una cosa che io odio. Non volevo proprio farlo, e invece mi ci sono ritrovato in mezzo all’ultimo secondo.
Quello che non mi è piaciuto è che mi hanno fatto indossare la divisa di Remar, con la sua piastra pettorale. Ogni attore doveva personalizzarla, e Remar ci aveva disegnato un cuore… E io pensai “Col cazzo che indosso quella roba: sembra proprio un bersaglio sul cuore!” (ride) Tutto quel verde mimetico e il resto, poi all’improvviso vedevi una roba rossa e pensavi “ora gli sparo”. Davvero non mi piaceva, ma ehi, ero salito in corsa e non potevo lamentarmi.»
[Traduzione etrusca]

Hicks (Michael Biehn) e il famigerato cuore sul pettorale...

Hicks (Michael Biehn) e il famigerato cuore sul pettorale…

Nell’audio-commento al film Aliens contenuto nel Cofanetto “Alien Quadrilogy” (2003) l’attore Bill Paxton racconta che un giorno, durante le riprese della scena dove Ripley parla ai Colonial Marines e spiega loro gli xenomorfi, Sigourney Weaver passando davanti al set con gli armadietti trova Michael Biehn svenuto (non ne viene specificato il motivo) e commenta sarcastica: «Lui sarebbe il mio protagonista?» Gioco di parole intraducibile con leading man, che vuol dire sì “protagonista” ma preso letteralmente ricorda un “uomo che trascina”, un leader, cosa che Biehn svenuto palesemente non poteva essere.

Qualche anno dopo, l’attore sta girando Colpo doppio (Timebomb, 1991) per la produttrice Raffaella De Laurentiis, la quale è stata da poco nei Pinewood Studios e rivela a Biehn di aver visto lì «un pupazzo con le mie sembianze sdraiato a terra con il torace aperto, come se un alieno fosse uscito dal mio corpo.»

Il “cadavere” di Hicks

A rivelarlo è l’attore stesso all’interno dello speciale “Pre-Production III” presente nel cofanetto “Alien Quadrilogy” (2003).

«Chiamai il mio agente, Ed Limato, e gli dissi: “Ed, che cazzo, amico! [What the fuck, man!] Un conto è non essere nel cast, ben altra cosa è avere un alieno che mi esce dal torace, e bla bla bla. Col cazzo [no fucking way] che possono farlo, vero?”
E lui disse: “No, quella è la tua immagine [likeness], non possono farlo.” Così li chiamò, e disse… [fa un gesto con la mano come a dire “no”.] Non so a che punto fossero, ma disse loro che non potevano farlo, altrimenti gli avremmo fatto causa.
All’inizio dissero: “Non potremmo pagare a Michael i diritti? Gli daremo un tot di soldi.” Io dissi: “Non m’interessa quanti soldi avete…” Ero proprio stupido, all’epoca. “Non m’interessa quanti soldi avete: quell’alieno non uscirà dal mio torace.” E questo fu tutto.
Un paio di mesi dopo ci chiamarono per dirci che volevano usare una mia fotografia. Io dissi: “Ora potete pagarmi.” [ride] E così fecero.»

L’espressione di Biehn quando ha scoperto il destino di Hicks

L’attore rivela che per quella sola foto, inquadrata per pochi secondi, ha ricevuto quasi lo stesso compenso che per il suo ruolo in Aliens, ma in pratica l’essersi impuntato troppo è stato deleterio per la sua carriera. «Se avessi saputo quanta strada avrebbe fatto David Fincher, gli avrei detto: “Fa’ come vuoi, basta che mi chiami per uno dei tuoi prossimi film”.»


Biografia totale di Hicks

Biografia che prende in considerazione
tutte le opere che citano il personaggio,
specificate in nota e spesso tradotte in esclusiva

Doveva essere una missione di routine, quella dei Colonial Marines della Paradox su un pianetino roccioso, ma qualcosa è andato storto: una forma di vita aliena ignota li ha attaccati e decimati. Una soldatessa, Rachel Miller, fa appena in tempo a lanciare un videomessaggio a suo marito, dandogli l’estremo addio e così facendo immortala la specie aliena colpevole della sua morte.
Suo marito si chiama Dwayne Hicks.

«La prima volta che Dwayne Hicks aveva visto la donna e avrebbe voluto chiedere di sposarlo erano nello spaccio della base, dopo aver completato il suo corso d’addestramento. Si era fatto un sacco di amici nei Colonial Marines, sia prima che dopo aver firmato, e aveva giurato che non sarebbe stato come loro: fregato dal primo viso carino incontrato (e sicuramente non con una soldatessa), con i suoi piani di viaggiare per lo spazio pagato dal Governo vanno in malora per colpa di un anello e un paio di mocciosi.
Poi aveva visto Rachel Miller,
proprio mentre infilava la punta del suo Ka-Bar sul tavolo, infilzando la mano del ragazzo che si era preso troppe libertà con lei. Come poteva non innamorarsi di una donna così?»

Dopo cinque anni passati con negli occhi l’immagine della morte della moglie in diretta, Hicks sembra avere una possibilità di riscatto: insieme ai Colonial Marines viene mandato in missione a recuperare le apparecchiature a bordo del relitto della Paradox. Hicks non rivela a nessuno che già sa cosa troveranno nella nave – il cadavere cristallizzato di Rachel – perché ha paura gli toglierebbero l’incarico: vuole finalmente capire cosa sia successo.
Il rapporto finale della sua squadra non potrà che essere vago: l’equipaggio della Paradox è considerato KIA (ucciso in missione), vittima di una «letale forma di vita non organica di origine e descrizione fisica indeterminata».

«Quelle creature sono ancora là fuori. Un giorno, in qualche modo, avrebbe avuto la possibilità di trovarle ed uccidere quegli esseri che gli avevano ammazzato la moglie.»1


Passano gli anni ed Hicks si ritrova agli ordini del sergente Apone insieme ad una squadra affiatata di Colonial Marines: Hudson, Vasquez, Frost ed altri. Atterrano su Clytemnestra, una luna dell’orbita di Thestias, nel sistema Polluce, per una missione molto pericolosa: la Weyland-Yutani vuole esemplari vivi di certe strane creature letali che qui vivono, e diversi membri della squadra di Hicks rimarranno sul campo.2


Luglio 2179, la stessa squadra di Colonial Marines del sergente Apone viaggia a bordo della Sulaco alla volta di LV-426, detto Acheron, per indagare sul motivo per cui la colonia “Hadley’s Hope” non dia più notizie di sé.

«Hicks era il caporale anziano della squadra e comandante in seconda, dopo il sergente maggiore Apone. Parlava poco e sembrava essere sempre al posto giusto nei momenti critici, una dote apprezzatissima dai suoi compagni. Preferiva riflettere per conto proprio quando gli altri sproloquiavano. Quello che diceva era sempre degno d’attenzione.»3

Non sa ancora che in questa missione finalmente troverà le stesse creature che hanno ucciso sua moglie. Le cose vanno male e i soldati superstiti sono costretti a cercare riparo trincerandosi nella struttura principale4.

Hicks (Michael Biehn) e il famigerato cuore sul pettorale…

Mentre un uomo della Weyland-Yutani di nome Burke cerca di liberarsi di una scomoda testimone – la consulente Ellen Ripley, chiamata proprio perché già ha avuto contatti con le creature aliene – Hicks sta studiando i database della colonia e scopre che una navetta d’emergenza, la Onager, è partita subito dopo l’invasione aliena, più di venti giorni prima dell’arrivo dei soldati: sarà stata guidata da un pilota automatico o ci sarà stata gente a bordo? Non conoscerà mai la risposta a questa domanda5.

Ferito al volto dal sangue acido alieno durante uno scontro, Hicks viene soccorso da Ripley: fra i due sembra essere nato del sentimento, che però non viene mai espresso. Prima che i due si separino per sempre, lui fa giusto in tempo a rivelarle il proprio nome di battesimo.

«It’s Dwayne»

Mentre la donna va alla ricerca della piccola Newt nei meandri di “Hadley’s Hope”, prima di entrare nel sonno criogenico Hicks lancia un messaggio video per avvertire del pericolo incontrato su LV-426 e richiedere aiuto.

«Caporale Dwayne Hicks, TQ4.0.48215E9. Richiesta di assistenza. La mia unità ha subìto molte perdite su LV-426. Mi serve immediata assistenza a bordo della USS Sulaco. Unici sopravvissuti: io, due femmine di razza umana, una delle quali è una bambina, e un sintetico pesantemente danneggiato. Tutti i Marine Coloniali in missione su LV-426 sono da considerarsi KIA. Ripeto: tutti Marine Coloniali in missione su LV-426 sono da considerare caduti in battaglia.»6

Ultimo messaggio prima del sonno criogenico

Tornata Ripley con Newt, i tre superstiti partono in ipersonno a bordo della Sulaco. Da questo preciso istante partono ben quattro “percorsi alternativi”: quattro storie parallele del destino di Hicks.

Percorso alternativo 1

Anno 2192. Sono passati tredici anni dai terribili eventi di LV-426. Ripley è data per dispersa, Newt è una ragazza cresciuta in case di cura e dalla psiche a pezzi mentre Hicks – sfregiato ed isolato – è un Colonial Marine ormai scheggia impazzita. Quando però la Compagnia organizza un viaggio al pianeta madre degli xenomorfi, vuole Hicks e Newt a bordo: chi meglio di loro sa cosa aspettarsi dalle creature?7

La terribile “rinominazione” del 1992: Newt ed Hicks diventano… Billie e Wilks!

La follia della Weyland-Yutani ha fatto sì che gli xenomorfi invadessero la Terra e pochi fortunati sono riusciti ad evacuare il pianeta a bordo di astronavi. Vagando nello spazio, Hicks e Newt finiscono su una base spaziale dove un generale pazzo sta cercando di addestrare gli xenomorfi per uso militare: la situazione non finirà bene8.

Ricongiunti finalmente con Ripley, Hicks e Newt partono per la missione più importante che il genere umano abbia mai conosciuto: la riconquista del pianeta Terra9.

Non sapremo mai il futuro di Hicks dopo questa avventura…

Percorso alternativo 2

La Sulaco e il suo equipaggio dormiente finisce senza volerlo nel territorio gestito dai “comunisti spaziali”, che rubano le informazioni sugli xenomorfi e cercano di usarle per creare nuove armi da lanciare contro i “capitalisti spaziali”: il risultato è puro delirio.

Ciao Newt, non meritavi questa fine…

Intanto però Ripley non sembra riuscire a svegliarsi dal sonno criogenico mentre Newt viene rispedita sulla Terra. Hicks, sfigurato, rimane a bazzicare la stazione di Anchorpoint in attesa che arrivino i “nuovi alieni comunisti”, che affronterà grazie all’aiuto anche del sintetico Bishop tornato in funzione.10.

Percorso alternativo 3

Dopo un certo tempo (probabilmente poco) dalla partenza della Sulaco da LV-426, la presenza di un alieno a bordo peggiora una situazione già tragica.

«L’astronave faceva del suo meglio mentre il corpo di Hicks lottava per rimettersi. Il rallentamento delle attività organiche aveva ridotto i rischi di infezione, ma la Sulaco poteva far ben poco per quel che riguardava le lesioni interne. Fino a quel momento l’uomo era sopravvissuto attingendo alle proprie forze: ora però si rendeva necessario un intervento chirurgico.»11

Se non bastassero le gravi ferite ricevute su Acheron, la presenza aliena fa scattare un meccanismo d’emergenza per cui le capsule del sonno criogenico vengono spedite via, cadendo sul sottostante pianeta Fiorina “Fury” 161: Hick muore nell’impatto12.

L’ingloriosa fine di un grande personaggio

Percorso alternativo 4

Siamo sempre nell’estate del 2179, con la Sulaco che è arrivata nell’orbita di Fiorina 161 e viene raggiunta dalla Legato, vascello con cui i mercenari della Weyland-Yutani – fedeli a Michael Weyland ed ostili ai Colonial Marines – cercano di far sparire ogni testimone.
Un certo Stone e un suo amico risvegliano Hicks dal criosonno ma l’arrivo dei mercenari e il relativo scontro a fuoco fa scattare le procedure di sicurezza della nave: la capsula di Ripley – con tanto di facehugger – viene sganciata nello spazio sotto gli occhi disperati di Hicks.

L’ultimo saluto di Hicks a Ripley, addormentata

Nello scontro, la capsula del criosonno di Hicks viene occupata per caso dall’amico di Stone, che viene sganciato nello spazio: sarà lui a crollare su Fiorina 161 e ad essere scambiato per il cadavere di Hicks.

Affrontati xenomorfi e mercenari a bordo della Sulaco, Hicks e Stone riescono ad entrare in una navetta di salvataggio e scendono sul pianeta, proprio mentre Weyland sta assistendo impotente al suicidio di Ripley.
Catturato il marine, Michael Weyland lo interroga per settimane sugli eventi di “Hadley’s Hope”, senza ottenere molto, mentre costruisce una struttura per lo studio degli xenomorfi mediante cavie umane.

Hicks catturato

Liberato dal dottor Richard Levy, insieme a lui Hicks attraversa LV-426 nel tentativo di inviare un messaggio alla Terra che metta in guardia su ciò che sta avvenendo lì per mano di Weyland: riuscirà solamente a mandare il messaggio video registrato in precedenza, prima di entrare nel criosonno13.

Il messaggio viene intercettato ed arrivano i Colonial Marines in soccorso. Decimati dagli xenomorfi su LV-426, Hicks e i pochi superstiti hanno ora in mano i segreti della Compagnia: sono pronti a vendicarsi e a fermare i traffici immorali della Weyland-Yutani14.
Purtroppo è una missione che non conosceremo mai.

Illustrazione di un progetto ipotizzato da Neill Blomkamp

Nel 2017 alcuni fotomontaggi che giravano in rete – fra cui uno con Hicks sfregiato – hanno fatto sperare che il progetto del sudafricano Neill Blomkamp di un film che ripartisse dov’era rimasto Aliens (1986) potesse concretizzarsi: invece… Ridley Scott l’ha ucciso, come sta uccidendo l’intero universo alieno, nella sua crudele furia.

Modellino Eaglemoss 2017 di Hicks ad “Hadley’s Hope”


Note

1. Trama del racconto Reclamation di Yvonne Navarro, contenuto nell’antologia Aliens: Bug Hunt (2017), a cura di Jonathan Maberry.

2. Trama del racconto Blowback di Christopher Golden, contenuto nell’antologia Aliens: Bug Hunt (2017), a cura di Jonathan Maberry.

3. Dal romanzo Aliens. Scontro finale (1986) di Alan Dean Foster, novelization del film omonimo. Traduzione di Roberto C. Sonaglia.

4. Trama del film Aliens (1986) di James Cameron e varie opere che vi si rifanno.

5. Evento raccontato dal fumetto Aliens: Field Report di Chris Roberson, apparso sul numero 2 (195) del mensile “Dark Horse Presents” (17 settembre 2014) per mero scopo pubblicitario: il riferimento alla navetta Onagen è un “aggancio” all’inizio del lungo ciclo “Fire and Stone“.

6. Evento che apre il videogioco Aliens: Colonial Marines (2013) di Mikey Neumann.

7. Trama del fumetto Aliens: Book I (1988) di Mark Verheiden, e relativa versione romanzata Aliens: Earth Hive (1992) di Steve Perry.

8. Trama del fumetto Aliens: Book II (1989) di Mark Verheiden, e relativa versione romanzata Aliens: Nightmare Asylum (1992) di Steve Perry.

9. Trama del fumetto Aliens: Book III (1990) di Mark Verheiden, e relativa versione romanzata Aliens: Female War (1993) di Steve e S.D. Perry.

10. Dalla sceneggiatura rigettata di William Gibson per il film Alien III, trasformata poi nel fumetto William Gibson’s Alien 3 (2018) di Johnnie Christmas.

11. Dal romanzo Alien 3 (1992) di Alan Dean Foster, novelization del film omonimo. Traduzione di Sofia Mohamed Hagi Hassan.

12. Evento che apre il film Alien 3 (1992) di David Fincher.

13. Trama del videogioco Stasis Interrupted, missione aggiuntiva (nonché prequel) di Aliens: Colonial Marines (2013) di Mikey Neumann.

14. Trama del videogioco Aliens: Colonial Marines (2013) di Mikey Neumann.


L.

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10 pensieri su “Hicks (1984-2018) La biografia totale

  1. Splendido articolo sul mio personaggio preferito dell’Universo Alien!!!

    E che finale triste, io c’avevo sperato tantissimo in Blomkamp… :–(

    Maledetto Scott!!!!!!!!!! Poi sono 37 anni che non fa un buon film, potrebbe anche ritirarsi a vita privata…

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      • Tra l’altro Blomkamp era partito in quarta, aveva pure fatto un progetto di studio indipendente (Oats Studios), prodotto vari cortometraggi… poi credo si sia scontrato con la realtà e dopo aver lavorato all’ennesimo sequel/remake/reboot (di Robocop) ed essersene andato prima della sua conclusione adesso pare non abbia nessun progetto all’attivo (secondo imdb). :–/

        Piace a 1 persona

      • … Ed è un peccato (per noi) non riuscire a dimenticare che forse lui poteva essere il tipo adatto per risollevare le sorti di un franchise allo sbando. A partire dalla cancellazione di quell’errore planetario che è stato il togliere insensatamente e brutalmente di mezzo grandi -oltre che insostituibili- personaggi come Hicks e Newt (e quanti percorsi alternativi erano più che possibili, fatto salvo ovviamente il ridicolo 2) 😦

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      • Il fatto che il personaggio continui a cicciare fuori vuol dire che non è considerato “sepolto”, quindi c’è speranza che finalmente qualcuno se ne freghi dei Talebani del Canone e tiri fuori un bel romanzo o fumetto con un “What If?” protagonista Hicks, sfregiato e incazzato, pronto a nuclearizzare ^_^

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