Citazioni aliene [2023-09] La giungla dell’orrore

Inserire in questa categoria il racconto breve (42 pagine) di Davide Stocovaz forse non è adeguato, ma di sicuro La giungla dell’orrore, uscito il 12 settembre 2023 come numero 134 della collana “Innsmouth” (Delos Digital) nel proprio lancio pubblicitario cita dichiaratamente il film Predator (1987) quindi mi sento autorizzato a trattare la vicenda come “citazione aliena”.

«E la giungla si schiudeva davanti a noi come fosse un fiore gigantesco, affascinante quanto tetro; apparentemente, senza fine.»

È il 1865 e il protagonista nonché “io narrante”, Maurice Lagarde, entra a far parte di una squadra di avventurieri impegnati in una spedizione di ricerca, esplorazione e possibile mappatura di una sterminata quanto misteriosa giungla inesplorata dell’Indocina francese. L’entusiasmo è tanto, sono tempi in cui l’esplorazione geografica regala ancora misteri affascinanti e possibilità di entrare nei libri di storia, ma ben presto lo stato d’animo cambierà. E anche di parecchio.

«Bao sembrava essere insensibile alla pioggia. Menava il suo machete con la stessa forza e intensità di prima. Ricordo di aver provato una certa ammirazione per la nostra piccola guida.»

Addentrati nella giungla, con la guida locale che mi diverte immaginare come il Billy di turno, l’entusiasmo quasi fanciullesco dell’io narrante si tramuta pian piano in sgradevole constatazione che la giungla non è così divertente come preventivato, per poi tramutarsi in orrore quando si rivela molto più letale del previsto.

Qualcosa, qualcosa di grande, si muove agilmente ed invisibile fra la vegetazione e inizia a colpire i membri della spedizione, e l’orrore dell’ignoto colpisce forte il protagonista e la sua narrazione.

Che razza di creatura poteva riuscire a piegare quegli arbusti in quel modo? E, soprattutto, a sollevare un uomo come se niente fosse, uccidendolo in così poco tempo?

Invece di trovare tesori, ricchezze dimenticate, gioielli di passate civiltà e altro materiale frutto della fantasia del protagonista, gli avventurieri si trovano in un vasto territorio di caccia di una creatura enorme che sembra appartenere a quei luoghi da tempo immemore, e le tracce che i nostri eroi troveranno lungo il cammino indicherà che parallelamente alla storia nota a noi occidentali ce n’è stata un’altra, svoltasi in quella giungla misteriosa.

«Sopra di lui, le tenebre sembravano muoversi, fuse in un corpo unico e gigantesco.»

La bravura di Stocovaz sta nel non scadere nella fan fiction, bensì prendere il succo di Predator e usarlo per una storia diversa ma con deliziose strizzate d’occhio. La lettura è veloce e piacevole, è un’avventura ben ritmata che non usa alcun allunga-brodo tipico dell’editoria cartacea: non deve riempire centinaia di inutili pagine, perciò dice ciò che deve dire nel giusto numero di parole, senza sprecarne alcuna.

Come si può vedere dall’illustrazione di copertina, la creatura della vicenda non assomiglia al Predator ma come dicevo questa non è una fan fiction, quindi è giusto così, perché ciò che accomuna La giungla dell’orrore al film di McTiernan è la descrizione di orrore ma soprattutto del progressivo crollo delle certezze di un occidentale davanti a misteri per lui inconcepibili, in terra straniera.

L.

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