[2021-07] NECA Predator 2018 Ultimate Assassin

A luglio del 2021 la NECA, che sembra sempre meno interessata all’universo alieno, presenta il Predator assassino dello sfortunato film The Predator (2018) di Shane Black, nella sua versione migliorata. Come al solito, con l’etichetta Ultimate.

Ecco dunque l’Ultimate Assassin senza armatura.

«Mentre affronta gli ultimi membri dei Loonies, il Predator assassino rimane in modalità vulnerabile, avendo perso la capacità di produrre uno stato protettivo che protegga il suo corpo.

Il figurino Ultimate Assassin è almeno quasi trenta centimetri e ha due teste interscambiabili, due paia di mani e al polso si possono applicare un lama o un cannone.»

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[2020-05] Predator: Stalking Shadows

La sera del 15 maggio mi arriva la mail di Amazon che mi avverte della disponibilità dell’eBook Predator: Stalking Shadows, con almeno dieci giorni di anticipo rispetto alla data stabilita quando l’ho pre-ordinato. Proprio a pranzo avevo finito il romanzo Urania che stavo leggendo: questo è un segno del Grande Predatore!

Gli autori James A. Moore e Mark Morris devono fare i funamboli con questo romanzo, perché devono affrontare un tema vasto – con trent’anni di narrativa sulle spalle – e ridurlo per la minima attenzione dei moderni gamer, giocatori che non hanno il benché minimo interesse a saperne di più rispetto a ciò che vedono sul video. Non è facile mettere insieme fan storici e nuove generazioni totalmente disinteressate, così si è dovuta fare una scelta di “stile”: al posto di una narrazione fluida, gli autori hanno scelto una serie di quadri che assomigliano decisamente alle varie missioni del gioco in questione, con una certa quantità di tempo a separarle così da giustificare ogni volta la loro “novità”.

Stalking Shadows è interessante nel suo tentativo di fondere elementi vecchi e nuovi, di creare una sorta di “storia dei rapporti uomo-Predator dal 1997 ad oggi” che non pesti i piedi a quanto già raccontato altrove. Visto il coinvolgimento di Moore in Predator: Hunters and Hunted sicuramente c’è stata attenzione a non auto-contraddirsi, sebbene la quantità sperticata di incontri con i Predator raccontati in Stalking Shadows non trovi riscontro in alcun’altra opera sull’argomento.


Indice:

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[2018-02] NECA Fugitive Predator (Lab Escape)

Continua il viaggio della NECA nei personaggi del film The Predator (2018): a febbraio del 2018 tocca a Ultimate Fugitive Predator (Lab Escape), cioè il guerriero catturato dal Progetto Stargazer ma senza armatura, così come lo vediamo appena risvegliato nel laboratorio.

18 centimetri circa di altezza e 30 punti di articolazione, con in più nella confezione due teste intercambiabili: con maschera e senza maschera.

Ecco le splendide foto presentate dal sito ufficiale.

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The Predator DVD (2019) Deleted Scenes

Dopo essermi rivisto l’orribile film di Shane Black, disprezzandolo molto di più rispetto alla prima volta, sono ovviamente volato alla sezione più attesa del DVD: le scene tagliate.
Non escludo che magari la Fox tirerà fuori una qualche versione digitale più estesa, per ora mi limito a recensire l’edizione base: un DVD pezzente e morto di fame che però ha voluto € 14,90 lo stesso…

Cominciamo dalla prima scena, Traeger meets McKenna, una scenetta di 1,34 minuti che ci spiega come il protagonista McKenna (Boyd Holbrook) sia stato arrestato dall’agente CIA Traeger (Sterling K. Brown) subito dopo essere uscito dalla cantina, ad inizio film.

Trager, agente CIA, nome in codice: Denti belli


In Lynch goes shopping abbiamo un’altra minuscola scenetta, 1,41 minuti, in cui uno degli straordinariamente inutili ed anonimi personaggi della storia  – Lynch (Alfie Allen) – fa un giochetto di carte ad una tizia. Sarei tentato di dire che era giusto tagliare questa scena, ma in realtà è perfettamente in linea con il film: anonimo e fastidioso.

Mi chiamano Asso… perché ti faccio il masso!


Con Surveying the House si cresce addirittura a 1,59 minuti e assistiamo al momento in cui Traeger entra in casa della ex moglie di McKenna per cercare suo figlio.

Dipartimento Brutti Film: cerchiamo Shane Black


Chiudiamo questa Sagra della Inutilità con Nettles’ Outtakes, un montaggio della durata di 1,15 minuti dedicato all’attore Augusto Aguilera che non riesce ad interpretare una scena del suo stupido personaggio Nettles: lo capisco, nessuno vorrebbe farlo!

La voglia trascinante di recitare in questa scena…


Spero di cuore che la pezzenteria di questo DVD sia dovuta al fatto che stanno preparando l’edizione Deluxe piena di speciali…

L.

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[2019-03] The Predator con “Sorrisi e Canzoni TV”

Presa ieri in edicola questa edizione “super anteprima” di The Predator (2018) targata “Sorrisi e Canzoni TV”: € 14,90 sono ovviamente tantini per un filmaccio che non vale neanche un centesimo, ma essendo io malato di collezionismo non ho potuto farne a meno…
La beffa è che sul retro della confezione c’è scritto di andare su mondadoriperte.it per “saperne di più”, e ovviamente su quel sito non c’è alcuna notizia su questa uscita.

Rivisto oggi, l’ho trovato ancora più brutto e stupido in ogni singolo fotogramma: è da pazzi pensare che sia stato Shane Black a macchiarsi del crimine di aver creato questa robaccia.
Trattandosi di un film pezzente, anche i menu del DVD sono straordinariamente pezzenti: cos’è, la Fox non aveva voglia di perdere tempo in questa edizione?

Ecco un po’ di foto di questa edizione:

L.

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[2019-01] NECA Armored Assassin Predator

Il 23 gennaio 2019 il sito della NECA ha presentato questo Deluxe Armored Assassin Predator, il big boss del film The Predator (2018) di Shane Black.

Ha un set di mani intercambiabili così come teste con espressioni diverse. Malgrado sia tratto da un film deludente, è una splendida action figure.

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The Predator (2018) Shane Baxley Art Concept

Visto che il volume fotografico è particolarmente avaro di bozzetti, e visto che il film è decisamente inferiore alla somma delle sue parti, ci possiamo consolare con i concept che cominciano a fioccare in rete, come queste meravigliose elaborazioni del 2016 firmate da Shane Baxley e prese dal suo sito.

La data ci fa capire come gran parte della storia vista al cinema fosse già stabilita dall’inizio.

(Cliccate per ingrandire)

L.

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The Predator: e alla fine arriva Newt!

Ci aveva già provato Joss Whedon nel 1996, circa, a far resuscitare Newt – come lui stesso ha raccontato nel 2005 – clonandola e facendo di lei un personaggio che alla fine è stato espropriato da Ripley: il personaggio più umiliato dalla Fox (dopo la dottoressa Shaw di Prometheus) ha conosciuto un altro schiaffo con uno degli infiniti finali alternativi ridicoli di The Predator (2018).
Un giorno scopriremo se queste scene sono state volute da Shane Black nel disperato tentativo di far piacere ai fan o se la Fox/Disney ha imposto più “scene dopo i titoli” per poi scegliere quale usare.

Però, è cresciuta bene la bambina!

Dopo aver svelato il finale alternativo con RipleyYuri Everson stavolta fa altre scottanti rivelazioni sul suo profilo Instagram, riportate anche dal sito Predator4movie: stavolta nel finale alternativo, in stasi sospesa, c’è Rebecca Jorden detta Newt, interpretata dalla stessa Breanna Watkins che ha prestato il corpo a Ripley.

Quanti altri personaggi ha nel frigo, la Weyland-Yutani?

I gravi problemi temporali di Ripley si ripetono identici con Newt: perché girare delle scene con personaggi che è impossibile convivano nella stessa linea temporale? A questo punto fate spuntare pure l’androide David, che è un personaggio ancora (purtroppo) attivo e interpretato da un attore in grado di tornare a dargli il volto.
Ma, come sempre, è tutta roba buttata a casaccio in vista del quarantennale di Alien, questo 2019: cosa si inventerà la Fox? Altri inutili cofanetti Blu-ray privi di speciali oppure il ritorno dei personaggi che lei stessa ha ucciso decenni fa?

Buongiorno anche a te, Rebecca

L.

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The Predator: e alla fine arriva Ripley!

E alla fine… arriva Ripley!

Un mio vecchio collega mi insegnò un prezioso precetto: certi lavori sono cacca, provare a sistemarli significa solo peggiorare la situazione. Shane Black evidentemente non ha avuto lo stesso consiglio e così per il suo film The Predator (2018) – parecchio assimilabile alla sostanza di cui sopra – come se non bastassero i tanti, troppi, invadenti ed invasivi interventi della Fox/Disney ha pure previsto – e a quanto pare addirittura girato – un finale alternativo, rivelato in questi giorni nel mondo dei social.

Grazie ad Evit (che imperversa anche su twitter) scopro questo articolo del sito BloodyDisgusting.com che, il 29 dicembre 2018, ci informa di un retroscena a dir poco terrificante: uno dei finali alternativi girati e mai inseriti nel film… prevedeva l’apparizione di Ripley!

Ci sarà mai pace per questo personaggio disgraziato?

La rivelazione arriva da Yuri Everson, noto artista di effetti speciali di grandi film che però non sembra legato al titolo di Black: Everson risulta dipendente della Amalgamated Dynamics (la casa degli effetti alieni) fino al 2012, e infatti ha partecipato ad AVP (2004) ed AVP2 (2008) – in quest’ultimo è uno dei burattinai delle creature – ma, di nuovo, non risulta attivo in The Predator. Comunque Everson ha postato su Instagram la notizia che sono stati tre i finali alternativi effettivamente girati per il film, e uno di questi prevedeva che invece dell’armatura “Predator Killer” dalla misteriosa vasca emergesse Ripley con una maschera ad ossigeno a forma di facehugger, la stessa pensata per Dutch, il ruolo che Schwarzenegger ha però rifiutato già dal 2016.

Ecco il testo di Everson, che traduco di seguito:

«Abbiamo girato tre finali differenti per The Predator, tutte varianti della “Predator Killer”. Questo finale non utilizzato prevedeva Ripley con indosso la maschera respiratoria che avevamo creato per il film. Puoi vedere l’etichetta del suo nome là, su sul costume. La stuntwoman Breanna Wakins ha interpretato Ripley sotto la maschera al posto di Sigourney Weaver.
Mi spiace per John K. Miller che ha organizzato la costruzione della maschera per noi, Studio Adi con Sara VillarrealBrian Clawson, Zac Teller e Lord Garth, ma mi hanno spinto a farlo [they made me do it]! Michael Diner e il suo meraviglioso team di Vancouver ha creato il pod, tutto in tempi ristrettissimi.»

L’etichetta “rivelatrice”

Potete giurarci che è roba Weyland-Yutani!

E buon giorno pure a voi!

Ovviamente la trovata è di grana grossa nel disperato tentativo di stuzzicare i fan, sebbene la storia del film si svolga all’incirca un secolo prima che nasca il personaggio! Visto che la Weaver ha da tempo superato l’età dignitosa per interpretare una Ripley plausibile, nel caso cos’avrebbe fatto la Fox/Disney? Avrebbe ingaggiato un’attrice nuova per raccontarci le avventure della giovane Ripley? Visto il “grandissimo successo” (leggi “vergognoso flop”) delle varie Sarah Connor che si sono alternate al cinema e in TV, mi sento di dire che non c’era la minima speranza avrebbe funzionato.

Certo che però poteva andare peggio, potevano risuscitare Newt… e l’hanno fatto, come vedremo domani!

L.

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[2019-01] Eaglemoss: Rogue Predator (Fugitive)

Sul numero 362 (novembre 2018) del mensile per fumettari “Previews” viene pubblicizzata la nuova uscita della collana The Alien and Predator Figurine Collection della Eaglemoss, un viaggio nell’universo degli alieni Fox con miniature dai vari film.

Malgrado la scritta indichi erroneamente “Killer Clan Predator” (già uscito), e il sito ufficiale della casa riporti il nome “Rogue Predator”, si tratta del personaggio noto come Fugitive Predator, dal film The Predator (2018) di Shane Black.

L.

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