
E alla fine… arriva Ripley!
Un mio vecchio collega mi insegnò un prezioso precetto: certi lavori sono cacca, provare a sistemarli significa solo peggiorare la situazione. Shane Black evidentemente non ha avuto lo stesso consiglio e così per il suo film The Predator (2018) – parecchio assimilabile alla sostanza di cui sopra – come se non bastassero i tanti, troppi, invadenti ed invasivi interventi della Fox/Disney ha pure previsto – e a quanto pare addirittura girato – un finale alternativo, rivelato in questi giorni nel mondo dei social.
Grazie ad Evit (che imperversa anche su twitter) scopro questo articolo del sito BloodyDisgusting.com che, il 29 dicembre 2018, ci informa di un retroscena a dir poco terrificante: uno dei finali alternativi girati e mai inseriti nel film… prevedeva l’apparizione di Ripley!

Ci sarà mai pace per questo personaggio disgraziato?
La rivelazione arriva da Yuri Everson, noto artista di effetti speciali di grandi film che però non sembra legato al titolo di Black: Everson risulta dipendente della Amalgamated Dynamics (la casa degli effetti alieni) fino al 2012, e infatti ha partecipato ad AVP (2004) ed AVP2 (2008) – in quest’ultimo è uno dei burattinai delle creature – ma, di nuovo, non risulta attivo in The Predator. Comunque Everson ha postato su Instagram la notizia che sono stati tre i finali alternativi effettivamente girati per il film, e uno di questi prevedeva che invece dell’armatura “Predator Killer” dalla misteriosa vasca emergesse Ripley con una maschera ad ossigeno a forma di facehugger, la stessa pensata per Dutch, il ruolo che Schwarzenegger ha però rifiutato già dal 2016.
Ecco il testo di Everson, che traduco di seguito:
«Abbiamo girato tre finali differenti per The Predator, tutte varianti della “Predator Killer”. Questo finale non utilizzato prevedeva Ripley con indosso la maschera respiratoria che avevamo creato per il film. Puoi vedere l’etichetta del suo nome là, su sul costume. La stuntwoman Breanna Wakins ha interpretato Ripley sotto la maschera al posto di Sigourney Weaver.
Mi spiace per John K. Miller che ha organizzato la costruzione della maschera per noi, Studio Adi con Sara Villarreal, Brian Clawson, Zac Teller e Lord Garth, ma mi hanno spinto a farlo [they made me do it]! Michael Diner e il suo meraviglioso team di Vancouver ha creato il pod, tutto in tempi ristrettissimi.»

L’etichetta “rivelatrice”

Potete giurarci che è roba Weyland-Yutani!

E buon giorno pure a voi!
Ovviamente la trovata è di grana grossa nel disperato tentativo di stuzzicare i fan, sebbene la storia del film si svolga all’incirca un secolo prima che nasca il personaggio! Visto che la Weaver ha da tempo superato l’età dignitosa per interpretare una Ripley plausibile, nel caso cos’avrebbe fatto la Fox/Disney? Avrebbe ingaggiato un’attrice nuova per raccontarci le avventure della giovane Ripley? Visto il “grandissimo successo” (leggi “vergognoso flop”) delle varie Sarah Connor che si sono alternate al cinema e in TV, mi sento di dire che non c’era la minima speranza avrebbe funzionato.
Certo che però poteva andare peggio, potevano risuscitare Newt… e l’hanno fatto, come vedremo domani!
L.
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