[2010-12] Alien Saga su “Home Cinema”

È almeno dall’anno scorso che ho da parte questa rivista in attesa di presentarla e così metterla in archivio, liberando spazio su disco: finalmente ci siamo.

Si tratta di un’operazione deliziosa della rivista specialistica “Home Cinema Choice“, n. 188 (datato dicembre 2020 ma in realtà uscito almeno un mese prima). Si tratta di una rivista di recensioni, non solo di film ma anche di apparecchiature per l’home video, e visto che ci sono molti televisori nelle sue pagine, cosa far tramettere loro? Ecco l’ideona: riempiono gli schermi dei vari televisori con immagini prese da uno dei prodotti recensiti, nello specifico dal nuovo cofanetto della saga aliena.

Malgrado il titolo Alien Anthology, questo del 2010 non va confuso con il cofanetto omonimo del 2014: il primo è la versione Blu-ray del mitico Alien Quadrilogy (con del materiale aggiuntivo), il secondo è la semplice riproposizione dei film nudi e crudi, senza neanche un minuto di speciali.

In quel 2010 poi l’uscita del film Predators metteva di più la saga sotto l’obiettivo dei recensori, per cui insieme ad un articolo dedicato alla saga, con relativo cofanetto, c’è pure la recensione del film di Nimród Antal con sue foto sparse in giro. Non vale la pena tradurre il materiale, mi limito a presentarlo qui di seguito.

 

L.

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6 pensieri su “[2010-12] Alien Saga su “Home Cinema”

  1. “Home Cinema Choice“ mi ricorda molto un’analoga rivista nostrana, “Guida DVD”, scomparsa dalle edicole molto tempo fa (credo continui in formato digitale, sempre a cura di AF Digitale, aggiornata ai nuovi formati)… Se la memoria non mi inganna, ai tempi avevano riservato un trattamento identico al cofanetto “Alien Quadrilogy” con recensioni e consigli -sempre assai costosi, come da discutibile linea editoriale non certo inconsapevole di tagliar così fuori dai suddetti consigli una gran fetta di utenti/lettori- su quale fosse l’impianto video/audio più indicato per gustarsi al meglio i relativi DVD.

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    • E’ un aspetto dell’home theater che anch’io ho sempre mal digerito, visto che è prerogativa solo di classi alte, anche se poi mi chiedo: davvero nelle classi alte c’è gente così appassionata da gustarsi film in alta definizione? Dalle cronache mi sembra che preferiscano passare il tempo in festini a base di coca, altro che HD 😀
      Comunque credo di averlo quel numero di “Guida DVD” che citi, e sarebbe ora di schedarlo qui nel blog 😉

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      • Sarà un ritorno al passato… quando ancora la compravo, da povero plebeo ingenuamente speranzoso che nel mondo dell’alta definizione non contasse solo il “big spender”, quello che invece il direttore della rivista avrebbe poi indicato, gettando la maschera una volta per tutte, come vero e unico pubblico di riferimento della rivista (acquistata però pure dai pezzenti i cui soldini parevano non fare proprio così schifo, a quella redazione di ricconi digitali) 😉

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      • Poi si lamentano della crisi dell’editoria: se non fosse per i “poveri plebei”, cioè il 99,9% di chi spendeva soldi in edicola, nessun editore si sarebbe arricchito, così da fare riviste con la puzza sotto il naso. I ricchi sono rimasti ricchi pure con la crisi, ma loro non comprano le riviste in edicola, quindi ora gli editori “di un certo livello” lavorano per niente, che le loro riviste non se le scaricano manco gratis dal web.
        L’unico pregio di quelle riviste sull’home video è di aver lasciato traccia di uscite altrimenti ignote, visto che in Italia non esistono database di alcun tipo.

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      • Verissimo. E, spesso, anche quello che hai giustamente sottolineato come loro unico pregio (l’aver lasciato traccia di uscite altrimenti ignote, appunto) lo è solo per merito dell’insistenza dei “poveri plebei” che ai tempi, nello spazio riservato alla posta dei lettori, si insinuavano fra le lettere dei ricchi (SEMPRE interessati al costoso lato tecnico e mai, MAI ai film) continuando a chiedere la recensione di DVD già acquistati da tempo ma costantemente ignorati dalla rivista, partendo da una scusa iniziale tipo “e comunque sono moltissimi i DVD non meritevoli di recensione, soprattutto per demeriti artistici” per poi arrivare a contraddirsi negli ultimi numeri con “ne escono troppi, non ce la facciamo a recensirli tutti”…
        P.S. Ricordo ancora una perla redazionale -da ricovero coatto- in cui si criticavano i cestoni di DVD con gli sconti, perché l’abbassamento di prezzo avrebbe svilito la percezione del valore dell’opera (doveva proprio stare parecchio sul culo il fatto che il nuovo formato diventasse più accessibile pure ai meno abbienti) 🚑

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      • Anche quello è un grande classico dei (finti) ricchi: lo snobbare le “cose da poveri”. Va infatti ricordato che i recensori delle riviste ricevono gratis i prodotti che presentano, quindi è davvero facile fare i buongustai quando non paghi il conto al ristorante. Se poi erano davvero convinti che il prezzo stampato su un DVD corrispondesse alla qualità del film al suo interno allora erano ancora più beoti di quello che sembravano 😀
        Non rimpiango affatto il “nasopuzzismo” dei giornalisti italiani – perché pure ai tempi d’oro di “CIAK” non è che ci andassero leggeri! – invece rimpiango le riviste dedicate all’home video, soprattutto quelle che non recensivano ma si limitavano a presentare i film, anche quelli più impresentabili.
        Purtroppo non ricordo il nome, ma ce n’era una che adoravo, nei primissimi Novanta, che al contrario di qualsiasi altra rivista citava persino le uscite marziali in videoteca, una bestemmia per i benpensanti delle riviste patinate.

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