[2019-11] The Blackout (Avanpost)

Non vi sembra l’inizio di Prometheus?

Ho già parlato del film americano Tomorrow War (2021), la cui vicenda si chiude in una palese citazione aliena: i protagonisti entrano in una gigantesca astronave dalla grafica “gigeriggiante” piena di alieni in sonno criogenico, vittime inermi dei nostri eroi. All’epoca non avevo notato che tra le mille fonti da cui il film scopiazza ce n’è pure una russa!

Avverto che per parlare delle citazioni aliene dovrò rivelare alcuni passaggi della storia: non è certo un film che punti sulla trama, è pura fantascienza caciarona da effettoni speciali, comunque siete avvertiti. SPOILER in agguato!

L’astronave dalla grafica “gigeriggiante” è pronta

Mi ero ripromesso di aspettare futuri abbassamenti di prezzo, ma poi alla prima occasione-regalo ho ceduto e ho comprato il DVD Minerva Pictures del film russo The Blackout – Invasion Earth (2019), che Amazon scrive sbagliato, con “Heart” al posto di “Earth”.

Questa sembra uscire dai bozzetti di Alien (1979)

Anticipando di due anni il collega americano, anche questa vicenda di invasione aliena si conclude con i protagonisti che entrano in un’astronave “gigeriggiante” piena di alieni in sonno criogenico, vittime inermi dei nostri eroi. E aggiungerei che gli alieni russi sono parecchio simili agli Ingegneri di Prometheus (2012), sia nella tutina che nella faccia bianchiccia. Insomma, una catena di San Copionio.

La stiva piena di “dormienti” due anni prima di Tomorrow War (2021)

Il film russo, Avanpost, ho avuto il piacere di vederlo l’anno scorso al Festival di Trieste, dove i titoli migliori sono stati due russi: questo e il nettamente superiore Sputnik (2020), che guarda caso condividono lo stesso attore protagonista.
Per l’occasione riporto qua sotto la mia recensione del 6 novembre 2020.


Rimaniamo sempre in Russia, sempre in tema fanta-alieno ma di pasta completamente diversa. È ingiusto mettere a confronto The Blackout (Avanpost) con il titolo precedente [Sputnik], perché si tratta comunque di un prodotto di altissimo livello ma di qualità narrativa decisamente diversa.

La regia di Egor Baranov e Nathalia Hencker è spettacolare, roba da rifarsi gli occhi ad ogni scena, mentre il problema forse è nella sceneggiatura di Ilya Kulikov, ma temo di star giudicando il film con ancora negli occhi la bellezza di Sputnik: è ovvio che poi tutto il resto sembri inferiore.

Uno strano blackout colpisce i dintorni di Mosca, e ben presto scopriamo che è successo qualcosa di  leggermente più grave di un calo di elettricità: il 99% del mondo è appena morto! A parte Mosca e dintorni, l’intera popolazione umana è stata appena trasformata in gusci vuoti controllati da una forza misteriosa, la quale non è riuscita a completare l’opera perché nel momento in cui ha agito dallo spazio la Luna copriva proprio la zona di Mosca.

Organizzate le difese armate, mentre ancora si cerca di capire cosa sia successo i nostri eroi si rendono conto che… ci sono milioni di esseri umani che si stanno riversando a fiumi contro di loro!

Mi sa che quei mitra non basteranno

Mentre le forze armate cercano di rendere sicuri degli avamposti – con scene di scontri armati da far girare la testa per quanto bene sono girate – ciò che resta del Governo entra in contatto con Id (Artyom Tkachenko), un figuro misterioso che afferma di conoscere sia il problema sia la soluzione.

Scusa, ma dove hai trovato quella giacca???

La forza che ha distrutto l’umanità l’ha fatto per prepararsi il terreno: sta arrivando un’astronave carica di alieni pronti a stabilirsi sulla Terra. E Id lo sa… perché è uno di loro.

Fidatevi di me…

Questo film dovrebbe intitolarsi Avanpost, or the modern Prometheus (per giocare con il titolo originale di Frankenstein), perché in più punti sembra avere contatti non troppo celati con il film di Ridley Scott. O meglio, sembra fare riferimento alle stesse idee anni Settanta che gli autori di Scott riciclano.
Quando gli alieni decidono di occupare un pianeta, prima si assicurano di spazzare via ogni forma di vita predatoria e pericolosa, e come fanno? Semplice, creano un virus che distrugga tutto. Un virus… chiamato razza umana! Proprio come in Prometheus viene suggerito che noi siamo il frutto di un esperimento genetico degli Ingegneri, così qui ci viene detto che siamo stati creati da una razza aliena per preparare la Terra al loro arrivo: la propensione umana a distruggere tutto è decisamente funzionale agli scopi alieni.

L’astronauta di Sputnik protagonista anche di questo film!

Partendo da premesse intriganti, inizia un film apocalittico dagli effetti speciali stratosferici ma che alla fine anestetizzano, o forse è un mio problema: il film sembra seguire le orme di robe tipo Avengers (2012), con la battaglia finale per le vie della città, ed è una cosa che proprio non sopporto. Capisco che l’apocalisse girata in due metri quadrati sia più economica, ma sa davvero di “piccolo”.
Comunque è da notare come quelle poche immagini che vediamo della nave aliena la faccia assomigliare decisamente alla grafica di Prometheus, con le capsule di sonno criogenico e le tute degli alieni che sembrano uscire da quel film.

Il bello dei film russi è che le donne sono al comando per merito, non per pari opportunità

La tendenza di Avanpost a ripercorrere stili alla Marvel mi offusca un po’ il giudizio, rimane comunque un ottimo film, magistralmente girato: vi assicuro che ondate di milioni di persone che si riversano contro i protagonisti sono cose che non si dimenticano.


Così tanti alieni da ammazzare e così poco tempo…

La fantascienza russa spacca, e non certo da ora, e vedere come attinga ad idee e atmosfere aliene non può che farmi enorme piacere: che arrivi da lì la prossima grande storia dell’universo alieno? Magari!

Non svegliare l’Ingegnere che dorme…

Chi dorme non colonizza altri pianeti

Bocca strana a parte, qui sento davvero puzza di Ingegneri di Prometheus

Non sarà il fanta-filmone dell’anno, anche se questa categoria non esiste più da parecchi anni, comunque The Blackout è un film che consiglio, se non per la sceneggiatura quanto meno per gustarsi grandiose scene provenienti da una cinematografia completamente diversa, anche se di qualità tecnica altissima.

L.

– Ultime citazioni aliene:

3 pensieri su “[2019-11] The Blackout (Avanpost)

  1. Pingback: Sezione “Plagi & Scopiazzi” | 30 anni di ALIENS

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