Misteriosa l’origine di questo fumetto. Le informazioni che potete trovare ovunque recitano che Aliens: Inhuman Condition è una storia apparsa a puntate sul mensile a fumetti “Dark Horse Presents” dal numero 12 (maggio 2012) al numero 17 (ottobre 2012): il problema è che nei citati numeri non esiste traccia di tutto questo!
Molto più probabile sia stata una qualche pubblicazione a parte, magari in allegato al solo numero 12, che ha la variant cover mostrata qui in alto.
Di sicuro il 24 aprile 2013 esce la raccolta in TPB.
Un “mistero misterioso” per una inutile storiellina infinitesimale, scritta da John Layman – autore del decisamente migliore Predator vs Judge Dredd vs Aliens (luglio 2016) e della saga di Chew, adorata da Cassidy e Il Moro! – e disegnata sempre in modo orripilante e indegno da Sam Kieth, che aveva già sporcato l’universo alieno con Aliens: Earth War (giugno 1990).
Jean DuPaul vive in un non meglio specificato posto e insegna in una scuola per sintetici. E già qui vien da prendere a schiaffi l’autore, ma tranquilli: è una trovata che dura meno di una pagina.
La Weyland-Yutani mette alla prova questi nuovi sintetici facendoli scontrare con gli alieni, che ovviamente poi evadono dalle gabbie e ammazzano tutti.
C’è pure un orsacchiotto-sintetico-senziente, ma per fortuna dopo una quarantina di pagine la storia toglie il disturbo.
Gli anni Duemila sono stati crudeli con l’universo alieno, prima dell’avvento di Fire and Stone (2014) a risollevare le sorti di un franchise che era in pratica defunto.
Chiudo con la cover gallery:
- Cover di Sam Kieth
- Cover di Sam Kieth per l’edizione TPB 2013
L.
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Dunque: un pianeta fetente, una scuola “umanizzante” per sintetici (assai sensata, visto che li si addestra a combattere gli xenomorfi, notoriamente sensibili a cultura e sentimenti), dirigenti e dipendenti Weyland-Yutani insopportabili coglioni destinati a finire per come sono disegnati… male, ovviamente.
P.S. La povera Jean DuPaul? L’unica per cui abbia davvero provato un po’ di empatia: un personaggio nato male, trattato a schiaffi (quelli che avrebbero dovuto prendersi gli autori) e finito peggio…
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Ora che ho finalmente fatto la scheda, preferisco tornare ad ignorare questa storiellina…
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A volte il lavoro del recensore è davvero infame. Ma fai benissimo a stroncare evitandoci delle brutte sorprese. Se gli xenomorfi dovessero palesarsi su questo pianeta, sarebbe giusto immolare questi imbrattatori del nostro immaginario alla loro Regina. Nulla di personale, solo applicazione del contrappasso 😂
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Purtroppo sono tante le delusioni che la Dark Horse ha in serbo per noi, soprattutto dal 2017 in poi…
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la Dark Horse è il Lato Oscuro di Alien (alla faccia dei cross-over!)
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Per trent’anni è stata in realtà l’unica ad aver mantenuto in piedi l’universo alieno, che non esisterebbe senza di lei: avremmo al massimo qualche novelization dei relativi film. Se oggi esiste un universo alieno è solo ed esclusivamente grazie alla Dark Horse.
Ma ora che è ritornato Pazzo Ridley a fare danni e ad inondare tutto di napalm, probabilmente la casa s’è ampiamente sfondata gli zebedei e fa solo splendidi disegni di storie vuote. Che muoia Sansone con tutti i filistei…
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Per me comunque era un complimento. Senza Lato Oscuro Luke Skywalker sarebbe solo un bracciante agricolo su Tatooine.
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ahahhaha proletariato spaziale 😀
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Pingback: Fumetti di Alien e Predator in Italia | 30 anni di ALIENS
Mi mette tristezza leggere che la gente trova brutti i meravigliosi disegni espressionisti di Sam Kieth.
Posso capire il gusto (ma in parte), potrei capire se qualcuno li trova inadeguati (ma solo in parte) ma.. Sam Kieth diamine.
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Mi spiace, proprio non ci riesco, soprattutto perché segna profondamente la storia: è un carattere troppo forte nel disegno, che quindi influisce sul contenuto.
Kieth ha avuto poi la sfortuna di entrare nel momento peggiore per la storia di Aliens, cioè in “Aliens: Earth War” (1990), il terzo ed ultimo capitolo di Verhoeven e il più debole. Il secondo ha i disegni più belli di sempre e una delle migliori storie di questo universo narrativo: a seguire c’è Kieth che rende Ripley una lavandaia al mercato (altro che futurista!) e distrugge una storia già zoppicante di suo.
Mi spiace, ma Freddy Kruegher lo disegnava da applauso: perché rendere i personaggi di Aliens dei clown malnati?
Per fortuna negli ultimi anni la Dark Horse ha scritto storie mortalmente brutte ma ha chiamato disegnatori eccezionali ad indorare la pillola 😉
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Vedremo! Io son fermo a Xenogenis, proverò a recuperare da Fire & Stone in poi.
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Dalla schizzata Xenogenesis con un Mel Rubi anni Novanta sono passati altri vent’anni di fumetti, quindi ne è passata d’acqua sotto i ponti 😉
IN Fire & Stone i disegni sono al servizio della storia, quindi meno “arte” più “narrazione”: a me sono piaciuti tutti i disegnatori degli ultimi anni, ma appunto perché con il loro stile non stravolgono totalmente la storia!
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