Oggi è un anniversario particolare: sono trent’anni dall’uscita nei cinema italiani del film Balle spaziali (Spaceballs, 1987) di Mel Brooks.
Festeggiamo insieme a:
- “La Bara Volante“, che recensisce il film alla maniera di Cassidy
- “Il Cumbrugliume” con tutti i motivi per vedere il film
- “CineCivetta” illustra la sua (breve) esperienza con il film
- “IPMP“, che presenta la locandina italiana d’annata
Quello che qui interessa è ovviamente la celebre sequenza che ricrea, con dovizia di particolari, il film Alien (1979) e la prima apparizione del nostro xenomorfo preferito.
Mel Brooks ha scritto una grande pagina di cinema riuscendo a trasformare una delle scene più spaventose dell’epoca in una irresistibile parodia, con protagonista lo stesso John Hurt (buon’anima).
Da notare che la Ripley del film è interpretata da Camille Hagen, nota anni prima per essere la moglie del piccolo attore Hervé Villechaize.
L’attore di colore – non sono riuscito a scoprire il suo nome – racconta una storia divertente prima che Hurt inizi a rantolare: storia che cambia nel doppiaggio italiano:
Film originale (tradotto da me):
Insomma, ci eravamo persi, nessuno di noi sapeva dove eravamo. E allora Harry cominciò a guardarsi intorno fra gli alberi, e poi disse «Ho capito: siamo su Plutone (Pluto)». E noi subito: «Harry, ma come fai a dirlo?» E lui: «Dall’abbaio, scemi.»
Film in versione italiana:
Insomma, ci eravamo persi, nessuno di noi sapeva dove eravamo. E allora Harry cominciò ad andare in giro a cercare di capire dov’eravamo. Poi dice: «Ho trovato: siamo al cesso!» Dico: «Harry, come fai a saperlo?» E lui: «Dalla puzza, temo.»
Come se non bastasse la citazione aliena, Mel Brooks decide di divertirsi a trasformare la scena… nel modo più froggy!
Il chestburster cambia l’espressione da grugnito a sorriso, prende cappello e bastone e si lancia nell’esecuzione di Hello! Ma Baby (1899), canzone che nel 1955 aveva reso immortale un cartone animato della Warner Bros: One Froggy Evening.
Il personaggio si chiama Michigan J. Frog, è una rana dalle potenti doti canore ed un’innata propensione per l’avanspettacolo.
C’è però un problema: si esibisce davanti al tizio che l’ha trovata. Appena questi la mostra in giro, quella rimane una semplice rana: il che fa impazzire, cartone dopo cartone, il suo povero padrone.
Nel 2012 arriva anche in Italia la collana “Looney Tunes Collection” (Warner Bros e Hobby&Work), serie di splendide statuine dei celebri personaggi Warner: il numero 29 presenta la splendida rana in posa da spettacolo.
Rimane il mistero su chi sia la voce che canta la canzone, i cui diritti la Warner acquisì pare nel 1929: sembra certo che non fu Mel Blanc a cantare in quel cartone del 1955, e nessuno ha mai scoperto l’autore dei versi che sentiamo anche dal film di Mel Brooks.
Peccato che il cinema si limiti a derubare l’universo alieno, invece di divertirsi a citarlo in modo così geniale…
L.
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Bellissima analisi! Io una maglietta col chestburster canterino la comprerei subito 😀
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A chi lo dici ^_^ Per fortuna il mio collezionismo alieno si limita a video e carta, se no già sarei fallito 😛
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Perfetta analisi, sapevo che il compleanno di “Balle spaziali” sarebbe diventato materia per il tuo blog alieno 😉 Il genio di Mel Brooks sta nel suo sapersi affiancare al materiale originale, ormai nella mia testa “Hello! Ma Baby” è diventata la canzoncina dello Xenomorfo, con buona pace della ranocchia 😉 Cheers!
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L’unico modo per salvare i filmacci che Ridley sta facendo sarebbe quello di inserire la canzone nel prossimo titolo 😀
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Sarebbe spettacolare! Vuoi vedere che Ridley si è dato alle parodie di se stess? 😛 Cheers
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Fred Alienstaire è una delle citazioni più belle di cui è letteralmente infarcito quel capolavoro di Mel! Mi manca di averlo visto in lingua originale, ma tanto è previsto in proiezione a casa tra qualche anno con i miei piccoli padawan! Non possono ignorarlo!
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Eh be’, è parte integrante del loro addestramento jedi 😛
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Mi sa che Mel Brooks ha sta passione per i balletti perché mi ha fatto venire un po’ in mente anche quello in Frankenstein.
Questo articolo è proprio una little kik che anche Forsyth apprezzerebbe!
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ahahah pensa, criticandolo ti ho fatto conoscere un nuovo autore ^_^
Comunque sì, credo ci sia un balletto in ogni storico film di Mel Brooks…
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Sì Forsyth è il mio nuovo mito!
Come Christopher Walken che deve ballare in ogni film…
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Impagabile John Hurt con quel suo “Oh, no… ancora!” 😉
La statuetta di Michigan J. Frog non ce l’ho ma, in compenso, almeno ho i cartoni in cui appare… e, con la tua analisi, mi hai fatto venire in mente quello che potrebbe essere il contrappasso comico di Covenant: uno xenomorfo che pilota la nave, programma i computer, legge i quotidiani, tiene in ordine, fa manutenzione, cucina, stira, lava, balla ecc. cantando “Hello! Ma baby” ma SOLO in presenza di Walter/David. In presenza dell’equipaggio di una nave recupero della Weyland-Yutani, l’alieno si produce ripetutamente in uno stolido “CROAK” facendo così fare una gran figura di merda al proprio mentore sintetico 😀
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ahahaha sarebbe l’unico modo per farmi piacere Covenant 😀
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A proposito, mitico il riferimento alla mia (breve) esperienza! XD
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Doveroso ^_^
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