Approfitto dell’omaggio ad Alien 3 targato La Bara Volante per ricordare questa novelization a fumetti, l’unica (che io sappia) ad arrivare anche in Italia.
Fatale fu quello sciopero degli sceneggiatori del 1987, che come effetto collaterale scatenò una guerra delle sceneggiature per il film Alien 3: vittime innocenti furono Newt ed Hicks, grandi protagonisti degli Alien Comics che vennero spazzati via senza pietà dall’universo alieno. Negli anni a seguire è apparsa addirittura la sorella di Vasquez, ma non c’è stato un solo maledetto sceneggiatore che nei decenni abbia pensato di riesumare quegli splendidi personaggi…

La triste fine di Newt… Maledetti!
Solo William Gibson aveva avuto il coraggio di scrivere una sceneggiatura che iniziasse dove finiva Aliens. Scontro finale, con tutti i personaggi superstiti: bloccata quella sceneggiatura per via dello sciopero, tutti gli sceneggiatori successivi proposero storie del tutto slegate. Ma la Fox voleva Ripley, così iniziarono gli incroci contro-natura: un pezzo di sceneggiatura di questo, un pezzo di quell’altro (per esempio l’idea del pianeta-penitenziario è di David Twohy, futuro autore di Pitch Black), riscritto da un terzo e tagliato in fase di montaggio… Ripley alla fine c’era, ma la storia no…
La beffa, è che prese singolarmente sono tutte sceneggiature migliori del mix che ne è stato fatto!
Inutile qui ricordare gli infiniti guai fuori e dentro il set, i casini del montaggio, il Director’s Cut promesso per anni e arrivato solo nel 2003 – all’epoca firmai pure una petizione! – e tutto il baraccone di cui gli appassionati del mondo xenomorfo discutono da decenni: mi limito a dire che quel ridicolo guazzabuglio di sceneggiature ammischiate che abbiamo visto al cinema venne prontamente “novellizzato” dalla fedele Dark Horse Comics. (Oltre che in forma di romanzo dal solito Alan Dean Foster.)
Malgrado la casa sin dall’88 stesse portando avanti un proprio personale viaggio nel mondo xenomorfo, iniziato con la Trilogia di Verheiden, abbassò drasticamente la qualità dei suoi prodotti per portarsi all’infimo livello della sceneggiatura del terzo film: affidò i testi a Steven Grant (futuro prolifico autore di Robocop) e i disegni a Christopher Taylor per questa dimenticabile novelization.

Ripley e l’alieno, una caccia infinita
Uscita in patria in tre numeri, il primo del luglio 1992, Alien 3 arrivò in Italia nel novembre 1993 come numero speciale targato News Market (PlayPress) di Mario Ferri, con la traduzione di Michele Camarda: non ricordo se ho letto prima l’edizione americana o quella italiana, ma di sicuro non mi è piaciuta nessuna delle due…
Chiudo con la cover gallery:
- Cover di Arthur Suydam
- Cover di Arthur Suydam
- Cover di Arthur Suydam
- Edizione PlayPress (novembre 1993)
L.
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Concordo, un film senza Ripley sarebbe stato comunque una bomba, Cameron aveva già ampiamente contribuito ad espandere l’universo di Alien (diciamo che lo ha creato lui via!), si potevano fare un film a personaggio. Già solo su Bishop, Lance e Cameron avevano un sacco di materiale, mi sarei sottoposto al giochino del coltello (fatto da Bishop) per vedere un film con lui protagonista 😉 Cheers
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Sarebbe stato un bel modo di protestare: tutti davanti alla Fox a fare il giochino del coltello per avere i personaggi del secondo film 😀
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Se penso che qualcuno (probabilmente trattavasi di gggiovane, e molto) aveva pure mostrato apprezzamento per l’eliminazione di Newt e Hicks in quanto scelta di rottura netta, “con le palle” addirittura… evidentemente, e per nostra grande fortuna, non abbiamo gli stessi concetti né di palle né di rottura.
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Ormai davvero le parole non hanno più alcun significato, visto come vengono giudicate certe scelte criminali…
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A parte due o tre tavole riuscite con l’alien come soggetto alla fine si tratta di un fumetto dimenticabile, lo stile non mi è mai piaciuto.
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Venendo dalla trilogia di Verheiden, davvero all’epoca lo trovai pessimo. Però nel ’92 dovevo essere di bocca buona perché c’erano ancora relativamente pochi fumetti alieni da gustare 😉
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Io conobbi Alien proprio grazie ad una pubblicità di questo fumetto
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Si, a pensarci bene all’epoca non avevo riferimenti figurativi tanto che ero costretto a mettere in pausa le VHS per capire come erano fatte le creature, persino robaccia come Earth War mi sarebbe andata bene.
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A chi lo dici! Tra Alien e Aliens non riuscivo ad avere una bella inquadratura completa della creatura, e così da ogni foto che riuscivo a trovare – di solito proveniente da riviste di importazione – cercavo di capire la sua forma… e i suoi tubi! Un po’ capisco i tecnici del terzo film, che hanno fatto fuori quei tubi scomodi 😛
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Ahahaha, io ritagliavo le foto di scena dal sorrisi e canzoni.
Poi nel 2004 la svolta, la prima action figure in una vetrina di un negozio…..
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Io da Sorrisi e Canzoni ho ancora conservata la pubblicità di Aliens con Ripley in canotta (quando si risvegliano dal criosonno sulla Sulaco): l’ho sempre adorata…
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Io invece avevo ritagliato la foto del Power Loader guidato da Ripley a 30 cm dal muso della regina aliena incazzosissima, era una cosina di 4×4 cm, ma per me era una delle pochissime foto ufficiali che avevo tra le mani
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Ti capisco, era davvero difficile trovare foto di Aliens, malgrado fosse un grande film…
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